don Claudio Doglio – Commento al Vangelo del 29 Gennaio 2023

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Al resto di Israele, umile e povero, il Signore Gesù annuncia le beatitudini. Sale sul monte non come Mosè che salì sul Sinai per ricevere la legge da Dio, ma — come Dio stesso — Gesù, seduto solennemente sul monte, proclama la nuova legge, la nuova alleanza che ha la caratteristica di essere una grazia, un aiuto offerto da Dio al popolo umile e povero. Le beatitudini che Gesù proclama sono infatti l’annuncio dell’opera del Signore nella nostra storia e in questo messaggio è importante ciò che fa il Signore, non quello che fanno gli uomini.

Non è importante essere poveri, perché la bella notizia è che il regno di Dio è nostro, il Signore, Dio onnipotente, re dell’universo, è dalla nostra parte, è nostro amico, è per noi. Questo è il Vangelo! Le beatitudini infatti non sono una serie di precetti morali da esprimere col verbo ‘(dovere’), del tipo: dovete essere poveri! Gesù propone piuttosto possibilità e conseguenze, annuncia gli atteggiamenti che derivano dall’opera di Dio: dal momento che il Signore onnipotente è dalla vostra parte, siete fortunati e potete riconoscere di essere poveri.

Non si tratta di sforzarci di essere poveri, ma di riconoscere la nostra debolezza creaturale: ammettere serenamente che siamo deboli è possibile di fronte a Chi è dalla nostra parte, perché è nostro amico e, fidandoci di lui, senza paura di far vedere quello che siamo, accettiamo il nostro limite.

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In questo incontro fra la nostra povertà e la grandiosa ricchezza di Dio nasce la beatitudine.

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AUTORE: don Claudio Doglio
FONTE: Messalino “Amen” e Canale YouTube Teleradiopace TV
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