don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 19 Gennaio 2023

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Arriva da ogni luogo, la folla. Da lontano, da molto lontano, affrontando lunghe giornate di cammino per ascoltare il Profeta, per vedere i prodigi che compie. La fama di Gesù ormai si sta diffondendo e tutti gli assetati e gli affamati, gli sconfortati e i dolenti si muovono. Siamo capaci di percorrere infinite distanze, spinti dalla speranza, se veniamo a sapere che qualcuno potrebbe liberare il nostro cuore, illuminare le nostre giornate, darci una motivazione, un senso.

Perché il desiderio di bene, di salvezza, di felicità, è l’unica certezza che tutti ci accomuna. Siamo assetati, cercatori, mendicanti e seguiamo ogni voce che sembra portarci al senso che non troviamo. E quanti arrivano non sono necessariamente giudei o credenti, perché è la vita che ci accomuna, non le scelte. Mi chiedo se, come Chiesa, allontaniamo invece di avvicinare proprio perché fatichiamo a parlare al cuore delle persone inquiete. <<Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca>>.

Ha bisogno di una barca, il Maestro, per staccarsi un poco dalla riva e parlare di Dio. Per non essere schiacciato dalla folla che lo considera un guaritore, un santone. Non lo è, e ammonisce severamente quanti guarisce, perché la guarigione del fisico è solo riflesso di un cammino più importante. Chiede ai discepoli una barca, nel caso servisse.

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Un piccolo guscio di legno usato per la pesca di lago, non un grande peschereccio d’altura. Chiede a me di tenergli pronta una barca, la “mia” barca. No, Signore, non so sfamare la folla, né dare soluzioni, non sono capace di portare, talvolta nemmeno di ascoltare, il troppo dolore che la gente esprime. E anch’io faccio ressa intorno a te, anch’io, spesso, ti cerco solo per guarire, per avere pace, non per diventare tuo discepolo. E la mia barca, la mia vita, sono poca cosa e, per dirla tutta, da tempo fatico a prendere il largo.

Non so accogliere e guarire gli altri, ma una barca, sì, te la posso dare, volentieri. Prendi la mia vita, oggi, se ti serve, Signore. sali pure, sono pronto.

Fonte

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NUOVO COMMENTO DA FACEBOOK

Man mano che Gesù compie la sua predicazione, i suoi miracoli, i suoi segni, la sua fama cresce a dismisura. Tutto questo potrebbe suonare come un buon segno ma in realtà Gesù sa bene che il vero motivo per cui la gente lo sta seguendo è la ricerca del sensazionale. È ancora lontana in loro l’intuizione di una sapienza nuova che Egli cerca con fatica di insegnare innanzitutto ai suoi discepoli. È la sapienza della Croce, cioè quella sapienza dove la debolezza non è più un problema ma il modo attraverso cui veniamo salvati. È quella sapienza dove si vince perdendo, dove si ama senza misura, dove si perdona chi ti sta mettendo a morte. […] Continua leggere qui.