Sicuramente dopo le feste molti avranno iniziato una dieta per rimettersi in sesto dopo tanto cibo. Ma questo non ha nulla a che fare con il digiuno di cui parla Gesù.
Il digiuno è segno di penitenza, di desiderio di purificazione. Il Signore sottolinea che quando c’è lo sposo bisogna far festa e gioire, ma quando la gioia non ci sarà più, sarà il momento in cui cercare penitenza e purificazione. Infatti, chi non riesce a gioire ha il cuore occupato da altre preoccupazioni, ha la mente impegnata in altri pensieri, ha gli occhi incapaci di vedere gli infiniti motivi di gioia che ci circondano.
Il rischio è di avere un vaso pieno di impurità e per sentire la gioia ci si riempie di cose che presto perdono la loro brillantezza e non ci trasmettono più gioia, perché calate in un cuore sopraffatto di bruttezze e preoccupazioni.
La purificazione è il primo passo verso la sperimentazione della gioia.
Dio lo si accoglie solo con un cuore libero.
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