Gesù lo vede, Matteo si alza e lo segue. Sta tutta qui la conversione di Matteo. E non manca niente. Quello che non ci viene raccontato lo possiamo intuire dalla sua reazione. Immaginiamo la rabbia e la sofferenza quotidiane di un uomo che si ritiene imperdonabile. Eppure basta uno sguardo d’Amore perché tutto questo non conti più nulla: Matteo si alza e lo segue.
Bastano queste due semplici azioni per una conversione, basta alzarsi dalla propria condizione ripiegata su noi stessi e cominciare finalmente a seguire quella chiamata insistente che si ripresenta ogni volta che decidiamo di accogliere il Suo sguardo su di noi. E poi serve un’anima pronta, che si riconosca bisognosa e insufficiente a se stessa, consapevole di quell’arsura che permette all’essenza di Dio di permeare.
L’anima diventa impermeabile alla gloria di Dio quando cominciamo a bastare a noi stessi, quando ci sentiamo arrivati nel cammino dello spirito e dall’alto del nostro piedistallo perdiamo la pietà verso i nostri fratelli. Ecco che Gesù viene a ricordarci, ancora una volta, cosa vuol dire essere Chiesa: non una comunità di perfetti ma di perfettibili, non un popolo di giusti ma una comunità alla festa dei perdonati.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi