Commento al Vangelo del 8 luglio 2012 โ€“ mons. Andrea Caniato

583

Mc 6, 1-6
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ยซDa dove gli vengono queste cose? E che sapienza รจ quella che gli รจ stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non รจ costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?ยป. Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesรน disse loro: ยซUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaยป. E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ. E si meravigliava della loro incredulitร .
Gesรน percorreva i villaggi dโ€™intorno, insegnando.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Se ricordate, il vangelo di domenica scorsa aveva giร  messo in evidenza come una spaccatura tra Gesรน e la gente che pure lo segue: la derisione dei parenti della piccola figlia di Giร iro, ma anche lโ€™incomprensione degli stessi discepoli, quando Gesรน sente di essere stato toccato dalla emorroissa.
Cโ€™รจ come una bolla di solitudine che accompagna Gesรน nel suo ministero: รจ sempre circondato di tanta gente, ma in fondo in fondo resta solo, avvolto da un mistero impenetrabile.
Nel brano di questa domenica, questo aspetto assume contorni drammatici: Gesรน risale al villaggio di Nazaret, dove aveva vissuto praticamente tutta la sua adolescenza e la sua giovinezza. Era assolutamente di casa, in quel piccolo villaggio: conosceva tutti e tutti lo conoscevano.
Era sabato, e Gesรน entrato nella sinagoga prese la parola e questo in realtร  non desta meraviglia, perchรฉ era prerogativa di ogni figlio di Israele, e non solo dei rabbini, quella di parlare pubblicamente per esortare i fratelli allโ€™osservanza della Legge.
In realtร  non si trattava di una omelia in senso cristiano: una omelia dovrebbe indicare la realizzazione attuale di ciรฒ che si รจ ascoltato; la Parola di Dio infatti non viene letta solo per riportare alla memoria fatti del passato, ma per riconoscere presenti โ€œqui e oraโ€ le meraviglie operate del Signore.
Nellโ€™usanza di Israele, chi prendeva la parola doveva solo esortare a essere fedeli, indicare โ€“ magari con esempi edificanti โ€“ il modo migliore di applicare la legge, affermare e ribadire ciรฒ che era scritto, senza attualizzazioni.
Ma il discorso di Gesรน evidentemente va molto oltre. Dal brano parallelo di Luca, apprendiamo che Gesรน disse parole come queste: โ€œOggi si รจ adempiuta questa parola che avete ascoltatoโ€.
Gesรน non รจ un semplice comunicatore, non รจ un esegeta, neppure un commentatore. Con Gesรน quelle parole scritte su antichi rotoli prendono vita, diventano โ€œoggiโ€, diventano realtร  che accade.
Si potrebbe dire che Gesรน non resta a ciรฒ che รจ scritto, ma aggiunge qualcosa, aggiunge se stessoโ€ฆ
I presenti sono stupiti: gli รจ stata data (sottinteso da Dio) una sapienza misteriosa; รจ arrivata fino a Nazaret lโ€™eco dei miracoli e degli esorcismi compiuti dalle sue mani.
Ma cโ€™รจ un elemento che li blocca. Il vangelo dice letteralmente che erano scandalizzati in lui: il problema non era ciรฒ che diceva, che anzi tutti ammiravanoโ€ฆ e non era ciรฒ che faceva, perchรฉ le folle erano impressionate dai suoi miracoliโ€ฆ
Il problema era lui, la sua persona.
E qui siamo al nocciolo della questione.
Chi รจ Gesรน? Il Signore Gesรน Cristo, come sappiamo, รจ โ€œlโ€™unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, generato, non creato, della stessa sostanza del Padreโ€โ€ฆ
Paradossalmente perรฒ, non รจ questo ciรฒ che i nazaretani ritengono inaccettabile. Conoscono la grandezza e lโ€™onnipotenza di Dio. Lo scandalo, lโ€™inciampo, lโ€™ostacolo insormontabile รจ piuttosto la sua umanitร  vera, verissima: โ€œPer noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si รจ incarnato nel seno della Vergine Maria e si รจ fatto uomoโ€.
Eโ€™ il falegname, il figlio di Maria, รจ conosciutissimo in paese: cโ€™รจ lโ€™elenco di tutti i suoi parenti piรน stretti, e forse erano anchโ€™essi tutti lรฌ in sinagoga.
Adesso perรฒ รจ Gesรน che si stupisce, ma negativamente: si meravigliava della loro incredulitร .
Ci troviamo di fronte ad un paradosso sul quale dobbiamo riflettere con sinceritร .
Il Dio misterioso e inaccessibile, volendo comunicare se stesso e il suo amore per noi, si รจ fatto vicino e accessibile, fino a prendere su di sรฉ โ€“ e fare sua โ€“ la nostra fragile natura umana.
Ma incredibilmente proprio lo strumento della sua prossimitร , della sua unione con gli uomini, diventa il motivo dello scandalo, dellโ€™impedimento a credere in lui.
E lรฌ non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarรฌ.
Gesรน non compie miracoli per suscitare consenso e convincere gli indecisi, ma per confermare la fede di chi crede in lui.
Ora lโ€™Onnipotente sembra quasi arrendersi.
Venendo in mezzo a noi, uno di noi, Dio ha accettato di correre il rischio di essere rifiutato, escluso. Il giudice del mondo accetta di sottoporsi al nostro giudizio, spesso indolente e superficiale.
E proprio ciรฒ che doveva farcelo sentire vicino, la sua vera, fragile umanitร , diventa motivo di scandaloโ€ฆ
E succede ancora oggi, e sarร  cosรฌ ogni giorno che Dio manda su questa terra.
Il mondo vorrebbe un Dio supereroe, un Dio giustiziere, un Dio che schianta i prepotenti, che vince sui terremoti, che blocca le ingiustizie, che estirpa il male e preserva dalle malattie.
E invece, Dio sceglie la strada della nostra stessa debolezza. Lui che non ha bisogno di niente e di nessuno, sceglie la Chiesa come strumento necessario di salvezza, (necessario perchรฉ la rende parte di se stesso): una Chiesa impastata di fragilitร , ferita dal peccato dei suoi membri, anche se il peccato non le appartiene.
Invece di meravigliarci che Dio non solo non ci manda al diavolo, ma ci rende protagonisti della salvezza nostra e degli altri, siamo piuttosto tentati di ergerci a moralisti da strapazzo, disposti perfino a giudicare il modo con cui Dio si rende vicino a noi.
Il salto della fede รจ tutto qui: respingere la tentazione di giudicare il modo di operare di Dio e lasciarsi prendere dalla meraviglia infinita di questo Dio che ha voluto aver bisogno anche delle nostre mani sporche, per donare la salvezza al mondo.

Link al video