È la sinagoga il primo luogo a dover essere liberato da une visione demoniaca della fede. Marco/Pietro (Dietro Marco molto probabilmente, c’è la presenza del suo mentore Pietro) ammonisce: è dalla comunità dei credenti che deve iniziare la conversione. Gesù passa dalla sinagoga alla casa di Pietro e lì guarisce la suocera di Pietro che si mette a servirli: anche noi siamo guariti per servire.
La Chiesa è la comunità dei guaritori feriti, dei peccatori perdonati, non dei sani, non dei giusti, ma dei convertiti, dei cambiati, dei salvati che si mettono al servizio della Parola e dei fratelli. Il luogo fisico della nuova comunità che Cristo immagina non è più la sinagoga, il luogo sacro, ma il cortile, il luogo pubblico e aperto, la piazza dove l’umanità ferita e dolente chiede di essere guarita da ogni dolore, da ogni confusione.
E Gesù esce dalla casa di Pietro, nel cortile, in piazza, annuncia, guarisce, libera. È lui che, per primo, fonda la Chiesa in uscita! Dilaga, la Parola, contagia, scuote, libera, fa rinascere. E Marco/Pietro ci rivela il segreto dell’autorevolezza di Gesù, che stupisce e affascina, e della sua forza interiore: il Signore sottrae tempo al sonno per pregare, da solo, lontano dagli sguardi indiscreti. Il segreto della sua forza è racchiuso in quella notte insonne passata a pregare il Padre, ad amarlo, a lasciarsi amare.
La nostra azione, il nostro servizio in parrocchia, l’annuncio del Vangelo che, con discrezione, riusciamo a fare mentre lavoriamo, attingono ad una profonda intimità con Dio, in Cristo. Possiamo comunicare solo ciò che quotidianamente sperimentiamo. Pietro, che ha ancora molto da imparare, è quasi scocciato dalla fuga di Gesù: tutti lo cercano e lui fa il prezioso! Non possiamo dettare l’agenda al Signore, lui sa bene cosa fare e sa quando farlo…
È iniziato l’annuncio del Regno e mentre la Parola avanza, i frutti avvelenati del Maligno scompaiono. Tutti ti cercano, Signore! E anche noi, oggi, siamo alla tua ricerca.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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