Immerso nella nostra fragilità
Con la sua prima uscita pubblica, Gesù fa già intendere il senso della sua missione: Egli non è venuto a giudicare e condannare, ma a immergersi nelle acque della nostra vita e della nostra morte, nelle nostre fragilità e nel punto più basso della nostra povertà, per farci risalire dalle onde che ci travolgono e donarci una nuova vita.
E’ il Dio dell’amore, della compassione, solidale fino a mettersi in fila con i peccatori. Evitiamo la tentazione del Battista che “voleva impedirglielo”: lasciamolo entrare anche in quella fragilità o povertà di cui ci vergogniamo, perché è li che vuole venire a guarirci.