In questo brano Giovanni incontra finalmente Gesù, che viene da lui per essere battezzato. Lo annuncia a tutti chiamandolo “agnello di Dio”. Un’espressione che sentiamo spesso perché usata durante la Messa, prima della comunione: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo”.
Che cosa significa? L’immagine dell’agnello, ben nota a tutti coloro che ascoltavano il Battista, rimanda all’agnello pasquale, immolato al tempio e mangiato in famiglia durante la notte di Pasqua, secondo la legge di Mosè. Così Gesù, tramite le parole di Giovanni, si rivela da subito non come un Messia potente e vittorioso, ma come l’agnello che sarà sacrificato, innocente, per liberare gli uomini.
In un ribaltamento interessante, non è un sacrificio richiesto agli uomini da Dio, ma è proprio l’agnello “di” Dio, che Egli offre all’umanità per “togliere il peccato del mondo”. Ha detto Papa Francesco che «il verbo che viene tradotto con “toglie” significa letteralmente “sollevare”, “prendere su di sé”. Gesù è venuto nel mondo con una missione precisa: liberarlo dalla schiavitù del peccato, caricandosi le colpe dell’umanità. In che modo?
Amando. Non c’è altro modo di vincere il male e il peccato se non con l’amore che spinge al dono della propria vita per gli altri».
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi