Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio. (Sal 83, 6)
don Mauro
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VITA TRINITARIA
Il battesimo di Gesù è la sua seconda epifania o manifestazione. Il rito di Giovanni non è ancora quello cristiano. Si trattava di una liturgia di purificazione, nella quale il penitente veniva “lavato” dai suoi peccati, mentre nel sacramento cristiano, oltre alla cancellazione delle colpe, si viene battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Si è così inseriti nella vita trinitaria partecipando dell’amore che lega le tre Persone divine.
In questo episodio, non solo è manifestata la missione di Gesù, ma la stessa Trinità. Tutte le domeniche dicendo il credo noi facciamo la nostra professione di fede trinitaria, diciamo di credere in un solo Dio che si manifesta in tre persone. Ciascuna di esse è Dio, non solo una sua parte, e ciascuna è legata alle altre da un legame di amore tale da farne una sola natura.
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Non è un concetto che si possa comprendere del tutto, in quanto sembra contraddittorio alla nostra esperienza che qualcosa possa essere tre e uno contemporaneamente, ma, il fatto che l’Altissimo sia nello stesso tempo singolare e plurale, ci aiuta a capire che Dio non è una realtà numerabile, ma è Infinito. Tornando al vangelo, il Padre è manifestato dalla sua voce, la quale presenta al mondo il Figlio con il segno dello Spirito Santo.
La colomba che rivela lo Spirito, ricorda quella che annunciò a Noè la fine del diluvio portando nel becco un ramoscello d’ulivo. Era il segno di un nuovo mondo da popolare, mentre la colomba dello Spirito Santo porta Gesù stesso, che è annuncio del Regno messianico: un nuovo inizio per l’umanità. Lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei profeti: è dunque Dio stesso che si fa ispirazione e guida.
Infatti è Lui che, per mezzo degli uomini, o per meglio dire, nonostante gli uomini, governa la Chiesa e ispira i credenti affinché cerchino e manifestino la volontà del Padre. Infine è lo Spirito che esprime l’amore che lega le tre Persone divine, e la sua presenza su Gesù dice che il Figlio non è solo un profeta, ma Dio stesso, in quanto unito al Padre. Anche noi nel battesimo e nella cresima abbiamo ricevuto lo Spirito Santo e possiamo così entrare nella vita della Trinità partecipando dell’amore divino.
In questa vita la nostra è una partecipazione evidentemente imperfetta, ma sarà totale quando arriveremo in paradiso. È importante che capiamo la grandezza di questo dono e non ci stanchiamo di ringraziare e di chiedere che agisca sempre più profondamente nella nostra vita trasformandoci in amici di Dio e profeti, come dice il libro della Sapienza (Sap. 7, 27).
- AUTORE: don Mauro Pozzi
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