Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Dicembre 2022

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“Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”: il messaggio che riceve Giuseppe è chiaro ma non dettagliato. Starà a lui attuarlo e riempirlo di significato. La guida di Dio non è mai prepotente. Dio ci indica la strada ma non ci costringe a camminare.
“Cristo ci ha liberati per la libertà!” (Gal 5, 1): è un grande dono della salvezza.

Oggi potrebbe essere una buona occasione per soffermarci su come nella vita di tutti i giorni esercitiamo la nostra libertà. Quanto siamo creativi e operosi nell’essere liberi?
Giuseppe ci è stato dato da esempio. Essere obbedienti alla parola di Dio non significa essere passivi. Giuseppe prende l’iniziativa, è attento alle ispirazioni dello Spirito, determinato e coraggioso, si contraddistingue per l’acutezza di giudizio. Sceglie di seguire la voce del Signore.

Non è una scelta facile eppure—ne possiamo essere certi—è vantaggiosa e sicura. Ne conosciamo solo l’origine e il risultato: Giuseppe sente nel sonno la voce dell’angelo e fugge con la famiglia in Egitto per poi stabilirsi a Nazaret. Non abbiamo notizie su come abbiano trascorso il tempo in Egitto; probabilmente non è stato un tempo semplice, ma per quanto conosciamo Maria e Giuseppe siamo sicuri che l’abbiano affidato appieno a Dio. La scelta quotidiana di rimettersi nelle mani di Dio ci salva dalle angosce di tutti i giorni.

Giuseppe ci insegna come, in modo attivo, cercare le risposte di cui abbiamo bisogno. Lui rimane sempre aperto alla parola di Dio, pronto a metterla in atto. Giuseppe parte subito in Egitto perché capisce il pericolo imminente, mentre quando sta lasciando l’Egitto prende tempo per analizzare la situazione. Seguire la parola di Dio non sempre significa capire tutto fino al fondo, ma fino al fondo prendersi le proprie responsabilità, piccole e grandi che siano.

Se ci facciamo trasportare dagli eventi della vita, dalle circostanze, anche semplicemente dalle emozioni, non siamo in grado essere soggetti delle scelte, liberi autori delle decisioni. Se aspettiamo una ricetta pronta, che non lasci spazio alla nostra libera scelta, o ci dimentichiamo di scappare in Egitto, o finiamo per rimanerci per sempre.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

Il commento di oggi è proposto da Gabriela Rogowska.