Laura Paladino – Commento al Vangelo del 1 Gennaio 2023

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Nel segno di una grande benedizione

Il primo giorno dell’anno civile è dedicato dalla Chiesa a una solennità mariana: sotto il manto della Donna nuova, Madre del nostro Dio e Salvatore, cominciamo nuovamente il cammino, investiti da una grande benedizione.

Le letture mettono al centro questo aspetto fondamentale della tradizione biblica, che accompagna la creazione e l’umanità fin dagli albori e cammina con il popolo della salvezza attraverso tutte le sue vicende, liete o tristi, di grazia o di peccato: qualunque sia il comportamento degli uomini, Dio rinnova sempre, nella Bibbia, la sua grande ed eterna benedizione, vero e proprio sacramentale che Egli non revoca mai e che è, in ogni tempo e in tutta la storia, il dono di una vita abbondante, piena, infinita come il suo Creatore.

In Genesi 1 ciascuna creatura inanimata o vivente è benedetta con lo sguardo di Dio, che “vede che è buona”; benedette con la parola potente del Signore, che promette vita ricca e piena («Crescete e moltiplicatevi»), sono le creature animate, e specialmente l’uomo maschio e femmina, fatto a sua immagine e somiglianza; benedetti con la promessa di una vita abbondante e di una discendenza numerosa «come le stelle e come la sabbia» sono i patriarchi (Abramo, Isacco, Giacobbe), segnati dall’iniziale sterilità delle spose (Sara, Rebecca, Rachele) e sempre colmati della pienezza della benedizione nella nascita, proprio da quelle spose, dei figli della promessa, che sono il dono ineffabile di Dio, il Vivente, amante della vita, a cominciare da Isacco, prefigurazione del Cristo, Figlio unigenito. […]

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