Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo di domenica 1 Gennaio 2023

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Iª lettura Nm 6,22-27
dal Salmo 66
IIª lettura Gal 4,4-7
Vangelo Lc 2,16-21

Questo giorno è denso di messaggi! Oggi ci scambiamo l’augurio, o meglio, la benedizione per il nuovo anno, che vorremmo fosse per noi e per tutti un periodo di tempo felice e sereno. E per questo proprio oggi si celebra la Giornata della pace: chi fa qualche discorso oggi, capi di stato o capi religiosi, non possono tacere questo argomento, e cercano di dare risposte e consigli al mondo intero, per soddisfare il desiderio comune a tutti di allontanare le occasioni e le cause di conflitto, che purtroppo continuano a far soffrire famiglie, nazioni, popoli e continenti.

La liturgia della Chiesa celebra poi una solennità particolare, conseguenza e completamento del mistero vissuto in questo tempo.

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Il Figlio di Dio si è fatto uomo, è in mezzo a noi. Ce lo presenta una Madre. Non è Lei che ci salva, ma è Lei che ci porge il Salvatore. Dio si è servito e si serve di Lei per donarci Gesù! E Lei non è una commessa del negozio che prende qualcosa dallo scaffale per porgercelo, ma è una Madre! Dio ha voluto piegarsi a chiederle la sua disponibilità, e ha depositato in Lei la vita nuova che diventa la Vita e la Via e la Verità per noi tutti. Ella è la Madre della Vita, della Via e della Verità: perché non dire semplicemente Madre di Dio? Colui che è nato da Lei è “chiamato Figlio dell’Altissimo”, ed egli applicherà a se stesso quell’ “Io Sono” che è il nome di Dio; perciò Lei è giustamente chiamata Madre di Dio! Questo titolo non è un vanto per lei, perché è un titolo datole a servizio della conoscenza vera e piena del suo Figlio!

Maria vive la sua maternità in silenzio. Il vangelo ce la presenta così. Il suo silenzio è ascolto gioioso di quella Parola che tiene in braccio, la Parola che si è adempiuta in lei quando è stata visitata dall’angelo, e che allora ha riempito tutta la sua vita, l’ha cambiata e resa preziosa per il mondo intero. “Da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”: il silenzio di Maria è ricco, è pieno, è mistero.

Tutto ciò che lei udiva e vedeva aveva riferimento al Figlio suo, che lei sapeva essere Figlio di Dio. Tutto era per lei occasione di contemplazione e di preghiera.

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Eravamo presenti anche noi alla preghiera di Maria: non perché lei pensasse a noi, – infatti la sua mente era tutta occupata da quel Figlio che aveva bisogno delle sue mani e dei suoi occhi e dei suoi orecchi, – ma perché quella sua maternità ha ancora influsso sulla nostra vita.

Noi godiamo della sua maternità, ce ne sentiamo avvolti e arricchiti. Ogni nostra solitudine è consolata e riempita da lei, dalla sua tenerezza, come la solitudine di Gesù. Ogni nostra incertezza è trasformata in serenità dalla sua dolcezza, come l’incertezza di Giuseppe. Ogni nostro interrogativo è fugato dal suo sguardo sicuro, come gli interrogativi dei pastori.

Le sue labbra pronunciano il nome, Gesù, perché così le aveva predetto l’angelo: “lo chiamerai Gesù”! E certamente nessuno si stancava di udire quel nome pronunciato dalla sua voce, nè i pastori, nè Giuseppe, nemmeno gli angeli stessi che vegliavano il Bambino, perché il cielo era sceso tutto sulla terra.

 

Iniziamo l’anno nuovo ascoltando il nome del bambino pronunciato dalle labbra di Maria. Proveremo oggi, più volte, ad accompagnare la sua voce con la nostra. Gesù, Gesù, Gesù! È un modo forte e bello di iniziare questa fetta della nostra vita, invocando, lodando, amando, adorando e ascoltando il nome di Gesù. È un nome che non ci lascia come ci trova, perché contiene la forza di Dio, la forza dell’amore di Dio!

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