Ci dev’essere un altro errore, ancora più grave. Passi per santo Stefano primo martire subito dopo il Natale, ma che c’entra il Vangelo della resurrezione? Mica siamo a Pasqua!
Nessuno sbaglio, festeggiando il grandissimo san Giovanni evangelista ci ricordiamo che quel bambino che riconosciamo volto di Dio è già il glorioso, il risorto. Rileggiamo e festeggiamo la sua nascita a partire dall’epilogo della sua vicenda terrena: adoriamo il bambino perché ora sappiamo chi è veramente.
E tutta la vicenda di Gesù va riletta alla luce di quel sepolcro lasciato vuoto, perché Gesù non è soltanto un grande uomo, un profeta, un guru eccezionale morto tragicamente, ma è il rivelatore del Padre perché Figlio di Dio unigenito.
Grazie allora a san Giovanni che ha voluto regalarci il quarto Vangelo, un capolavoro, una vera meditazione sui Vangelo precedentemente scritti, che ci aiuta a volare alto, fin nel cuore di Dio per scoprire in Gesù la Parola, il Verbo fatto uomo.
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