VENERDÌ 23 DICEMBRE – QUARTA SETTIMANA DI AVVENTO [A]
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
La storia è fatta di eventi visibili le cui radici sono invisibili. I fatti visibili rivelano la bontà o la cattiveria delle radici. Chi però vede sia la bontà che la cattiveria delle radici invisibili? Solo chi ha il cuore puro: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Lo vedranno nella storia che si snoda davanti ai loro occhi. Ma possiamo anche dire: “Beati i puri di cuori, perché vedranno Satana”. Il puro di cuore vede Dio dove Dio opera. Ma anche vede Satana dove Satana opera. I farisei che non sono puri di cuore non vedono Dio in Gesù.
Vedono invece Satana. Questo significa che il loro cuore si era totalmente pervertito. Satana che è nel loro cuore mente contro Gesù e afferma che Lui opera in virtù di Beelzebùl, il capo dei demòni. Gesù mette in luce la depravazione del loro cuore con parole inequivocabili: “Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive.
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Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (Mt 12,33-37). Quando un uomo non è capace di vedere Dio nella storia e anche l’azione di Satana è il segno che il suo cuore è impuro. Non vedendo Dio, neanche Satana vede e attribuisce a Dio le opere di Satana e a Satana le opere di Dio, tanto grande è la cecità del suo cuore: “In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni»” (Mt 12,22-24).
Ecco perché nulla è più necessario all’uomo di un cuore puro. Il cuore impuro sempre ingannerà l’uomo. Gli dirà che le opere di Dio sono del diavolo. Ma gli dirà anche che le sue opere che sono del diavolo appartengono a Dio. Molti cristiani oggi si trovano in questa cecità spirituale a causa del loro cuore impuro. Dall’impurità del loro cuore il bene lo dichiarano male e il male bene, la luce tenebra e la tenebra luce. Le opere di Dio le attribuiscono al diavolo e le opere del diavolo a Dio.
Quanti sono dal cuore impuro in nome di Dio distruggono le opere di Dio e sempre nel nome di Dio innalzano le opere del diavolo a opere di Dio. Se non si trasforma il cuore impuro in cuore puro, sempre avverranno queste cose. Attorno a Zaccaria ed Elisabetta vi sono persone dal cuore puro.
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Esse osservano ogni cosa e si chiedono: “Che sarà mai questo bambino?”. “Cosa farà di Lui il Signore?”. Dal cuore puro la visione è secondo verità.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 1,57-66
Questa gente semplice e umile vede che nella casa di Zaccaria è Dio all’opera. Vede e confessa. Non sa cosa il Signore si sta accingendo a fare. Sa però che il Signore farà di sicuro grandi cose attraverso il bambino che è nato. Quando il Signore è con una persona, sempre con questa persona vuole portare salvezza.
Come però il Signore porterà salvezza, nessuno lo sa ancora. Lo rivelerà lo Spirito Santo qualche istante dopo attraverso il cantico di Zaccaria. Ecco perché sempre alla visione con gli occhi puri è necessario che si aggiunga la grande rivelazione. Gli occhi puri vedono Dio agente ed operante nella storia. La grande rivelazione ci dice cosa il Signore farà con la sua presenza nella nostra storia. Ecco perché la Storia Sacra è fatta di eventi e di parole intimamente congiunti. Né gli eventi senza la Parola, né la Parola senza gli eventi.
Giovanni è evento della presenza di Dio o della discesa di Dio nella nostra storia. La Parola ci dirà cosa lui è chiamato a fare, cosa farà per volontà di Dio, sempre però sorretto, confortato, rafforzato nello Spirito Santo. Dove manca la Parola, manca la conoscenza della salvezza particolare che attraverso questo evento il Signore vuole creare nella nostra storia. Ma quando scende il Signore nella nostra storia, sempre agli eventi aggiunge la Parola. Eventi e Parola sempre sono intimamente connessi quando è il Signore che scende nella storia per portare salvezza in essa.
La Madre di Dio ci aiuti ad entrare nel mistero. Gli occhi puri non bastano. Sono insufficienti. Occorre che Dio aggiunga la sua Parola. Che oggi il Signore mandi chi dovrà illuminare gli eventi.