L’angelo è partito, portando con sé tutta l’atmosfera solenne e destabilizzante dell’irruzione del divino nella vita di un’adolescente. Ed è arrivata la notte insonne e il giorno e il peso di quanto accaduto. Cosa è davvero successo? Sul serio è accaduto?
L’angelo ha parlato di Elisabetta come prova dell’azione del Dio che compie segni impossibili: l’unica che può confermare quanto vissuto è lei. E così Maria sale oltre Gerusalemme per accudire l’anziana donna, certo, ma anche per capire se la sua è stata un’allucinazione o se davvero Dio l’ha presa come sposa.
Elisabetta la vede arrivare, il ventre dilatato dall’inattesa gravidanza, e ammira la piccola parente stupita e sorridente. E la toccata-dalla-grazia fa alla piccola Maria il più grande complimento che potremmo rivolgerle: beata te che hai creduto. Sì, Maria, beata te ad avere avuto così tanta fede dal credere ad una notizia così incredibile.
Beata te che hai saputo fare spazio nella tua vita all’inaudito di Dio. Gigante della fede, ti chiediamo all’avvicinarsi di questo Natale: aiutaci ad avere almeno un poco della tua fede che ha contribuito a salvare il mondo.
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