Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 16 Dicembre 2022

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Giovanni Battista ha reso testimonianza al Signore Gesù, lo ha atteso, ha predicato al popolo la conversione per accoglierlo, lo ha riconosciuto penitente fra i penitenti, lo ha indicato ai primi discepoli.

E ancora molti fra noi, oggi, si avvicinano a Cristo grazie ai tanti battista che ce ne parlano, che ce lo mostrano, che lo rendono vivo e presente. Ma esiste anche un’altra strada per arrivare a lui o per farlo continuamente nascere in noi, in attesa del suo ritorno glorioso: riconoscere le opere che Cristo fa, inviato dal Padre.

Quali sono queste opere? I tanti, tantissimi gesti di luce, di pace, di pacificazione, di amore, di dialogo, di perdono, di conversione, di speranza che uomini e donne che si dicono discepoli compiono nel suo nome. Avvicinarsi a Cristo significa sviluppare in noi una sensibilità spirituale, uno sguardo dell’anima che ci permette di vederne l’opera, di vedere l’amore-in-azione anche in noi, anche nella nostra vita.

Celebrare il Natale significa, ancora una volta, affinare lo sguardo interiore che ci permette di riconoscere e di fare le tante opere del Padre attraverso Cristo.

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