Non capisce, Giovanni il battezzatore. Dal buio della cella in cui è stato gettato in attesa di essere decapitato, viene a sapere delle azioni del Nazareno e rimane perplesso. Giovanni ha passato la vita a preparare la strada ad un Messia severo, giudicante, intransigente, con la scure pronta a tagliare l’albero improduttivo.
E invece l’albero improduttivo viene concimato e si attende con pazienza che porti frutto. E se si fosse sbagliato? Sei tu o dobbiamo aspettare qualcun altro?, manda a chiedere. Quanto mi emoziona questo profeta consumato e dubbioso!
Se il più grande nato fra i figli di donna è attraversato da dubbi, anch’io posso permettermi di avere dei momenti di perplessità! E Gesù, tenero, non offre una risposta, non fuga i dubbi, non lo tranquillizza. Guardati introno, gli manda a dire. È Giovanni che deve imparare a scrutare, a vedere, ad andare oltre.
No, non dobbiamo aspettare nessun altro, solo imparare a riconoscere Dio per quello che è, anche oggi
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