RISTORO.
E’la parola che mi risuona leggendo il brano proposto dalla liturgia odierna.
Gesu’ offre a noi tutti, che siamo ( aggiungo io: e ci sentiamo ) stanchi ed oppressi, ristoro, cioè conforto, sollievo.
Siamo stanchi, ma di cosa?
Delle nostre vite orientate al “ non senso “, affaticati in un correre spesso “ vano “ per inseguire mete ed oggetti inutili o alla ricerca, come dice la cantante Elisa, di “ qualcosa che non c’è “.
Questo vorticoso girare fa insorgere, inevitabilmente, uno stato d’ansia ed oppressione, dal quale cerchiamo, ogni tanto, una fuga, magari facendo una vacanza in cui iniziamo a riproporre gli stessi comportamenti frenetici che osserviamo nella quotidianità , ritornando, cosi’, alle nostre case, ancora “ più esauriti “.
Perchè avviene tutto cio’?
Perchè non cerchiamo il “ ristoro “ nell’unico che ce lo puo’ dare: Cristo Gesu’.
Basterebbe soffermarsi su alcune meravigliose pagine del Vangelo per comprendere che il nostro correre non porta da nessuna parte.
Dice la Scrittura: “ Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta “ ( Lc 10, 41-42 ); “ non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; ………….chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? “ ( Mt 6,25-27 )
E, allora, andiamo a cercare il nostro “ ristoro “ in chi ce lo può dare.
Facciamo nostro il Vangelo, assumiamo gli insegnamenti in esso contenuti come nostro stile di vita, e, stiamo certi, il nostro “ giogo “ sarà leggero.
Cio’ non significa “ non occuparsi “ delle vicende quotidiane, vivendo una vita disincarnata, ma, al contrario, “ ristabilire le priorità “, mettendo al centro della propria giornata la preghiera, la Parola e, se possibile ( alcune volte lo è ma si preferisce fare altro ), la partecipazione alla Santa Messa, durante la quale c’è la grande opportunità di accostarsi all’Eucarestia, cibo indispensabile per la nostra vita.
Cio’ ci consentirà di trarre quella linfa necessaria per poter affrontare gli impegni della ferialità senza “ affanno “.
Impariamo ad “ occuparci “ delle cose e non a “ pre-occuparci “ delle stesse.
Con Cristo al centro della nostra esistenza ci riusciremo, come ci dice la meravigliosa pagina della Scrittura in cui si legge: “ Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose ( n.d.a.: bere, mangiare, vestire ) vi saranno date in aggiunta “ ( Mt 6,33 )
Buona giornata e buona riflessione a tutti.Â
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.