don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 4 Dicembre 2022

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Siamo figli di Abramo per fede e non per generazione. Un albero che non dà frutto è come chi pretende di essere cristiano senza vivere la legge dell’amore.

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SPIRITO E FUOCO

Anche oggi riflettiamo sulla seconda venuta di Gesù,  quella che attendiamo alla fine dei tempi, quando il Signore verrà come giudice dei vivi e dei morti. Il profeta  Isaia lo annuncia dicendo che sarà un germoglio del  tronco di Iesse che era il padre del re Davide, quindi il  Messia doveva essere, come in effetti fu, della famiglia  di Davide. Egli è pieno dello Spirito del Signore, che dà  la vita a tutti i viventi, suscita i giudici e i re dando loro  discernimento e saggezza, dà l’abilità agli artigiani e  ispira i profeti.

Sono i doni dello Spirito, che qui sono  sei, mentre la traduzione greca dei LXX e quella latina  della volgata, fanno diventare sette aggiungendo la pietà  al timore di Dio. Il Regno che il Messia realizza alla fine  dei tempi è caratterizzato dalla giustizia, dall’equità e  dall’armonia. Esattamente quello che manca ai regni  terreni, dove l’avidità distorce tutto e crea grandi conflitti.

Tutto l’universo ritroverà la pace che è simboleggiata dalla convivenza pacifica dei predatori e delle  prede; perfino il serpente, simbolo del male, sarà innocuo. Tutto questo però va preparato con i frutti della  conversione, come il Battista chiede a chi viene a farsi  battezzare.

Il battesimo di Giovanni è un segno di purificazione e, come per il sacramento di oggi, ma non ha  effetto se il cuore non vuole cambiare. Non basta essere  figli di Abramo, avere il certificato che prova la nostra  appartenenza alla chiesa, bisogna vivere da cristiani.  Già la scure è posta alla radice degli alberi, quelli che  non danno frutto sono bruciati.

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Giovanni non si preoccupa di ottenere consensi, non si presenta ben vestito e  con discorsi diplomatici, ma ammonisce severamente e  ci chiede: quali sono i valori che illuminano le vostre  scelte? Onestà, sincerità, altruismo, in una parola,  amore? Il fuoco dello Spirito che abbiamo ricevuto nel  battesimo è calore che brucia le impurità, è calore che  nutre il nostro amore per Dio e per gli altri, ma non può  bruciare se non lo alimentiamo con la nostra disponibilità.

Questo è l’Avvento, un tempo di rinnovamento in  cui diciamo di sì a Gesù e lo accogliamo nella nostra  vita.