Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Novembre 2022

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Dio non è proprietà privata, non è riservato a pochi eletti, non è chiuso in sacrestia o relegato nei tabernacoli. Tocca e sfiora il cuore di molti, anche apparentemente non credenti, anche se distanti, capaci, con il loro desiderio, con la loro ricerca, di stupire Dio.

Così Gesù rimane ammirato dalle fede schietta e sincera del Centurione romano che si rivolge a lui per guarire il servo. Avvento significa aprirsi nel concreto allo stupore di quanto fa il Signore fa al di fuori dei nostri (spesso ristretti) recinti del sacro, per stupirci del positivo, del bene e del bello che riempie il cuore di molte persone.

Iniziando dal cambiare sguardo, approccio, mentalità, diventando benevoli, positivi, non giudicanti, accoglienti, senza mettere paletti, senza sentirci privilegiati. Viene e guarisce ogni uomo, il Figlio di Dio che tutti vuole salvi e felici. Viene a guarisce anche me, in questo percorso di avvento, in questa giornata, in questa settimana.

Anche se non siamo degni, anche se non ci sentiamo capaci. Così è il nostro Dio.

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