Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 28 Novembre 2022

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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE – I SETTIMANA  DI AVVENTO  [A]

Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli

Gesù non viene solo per la salvezza del suo popolo. Lui viene per la redenzione del mondo. Si predica il Vangelo, si crede in esso, ci si lascia battezzare, si entra nel mistero della salvezza operato da Cristo Gesù. A chi il Vangelo va predicato? Ad ogni uomo. Ogni cuore deve ricevere il seme della Parola di Cristo Gesù. Questa verità dallo stesso Gesù è stata rivelata prima nella Parabola del Seminatore e poi data come comando agli Apostoli dopo la sua gloriosa risurrezione:

Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno.

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Chi ha orecchi, ascolti». Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno.

Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno» (Mt 13,3-9.18-23).  “Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20). Se gli Apostoli non seminano la buona Parola del Vangelo, mai nascerà il regno di Dio in un solo cuore e mai si faranno discepoli per Cristo Gesù. Possono predicare, insegnare, annunciare tutti i pensieri di questo mondo, tutte le parole della terra, mai però nascerà il Regno di Dio nei cuori. La Parola di Gesù va predicata pura, così come pura è stata consegnata. Ogni modifica e ogni trasformazione della Parola, la rende parola di uomini.

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Se è resa parola di uomini, nessun regno di Dio mai sarà innalzato sulla nostra terra. Poiché oggi tutta la Parola viene trasformata e alterata, modificata secondo il gusto di questo o di quell’altro discepolo, il regno di Dio non solo non nasce, esso sta morendo in molti cuori. La vita della Chiesa è dalla semina della Parola. Più si semina la Parola e più vita nascerà in essa. Meno Parola si semina e meno vita ci sarà per essa.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 8,5-11

Oggi un centurione viene da Gesù e lo scongiura perché doni la guarigione al suo servo che giace a letto, paralizzato e soffre terribilmente. Gesù prontamente accoglie la preghiera, rispondendo al centurione: “Verrò e lo guarirò”. Ora il centurione manifesta tutta la sua fede in Gesù. Nel mondo dei soldati, basta la parola. Non c’è bisogno della presenza. Tu, Gesù, sei il Capo supremo della creazione.

Basta che tu dica una sola Parola, la malattia ti ascolta e lascerà il mio servo. La tua presenza non serve. Serve solo che tu dica una Parola. Gesù si meraviglia per una fede così perfetta e lo manifesta: “In verità io vi dico: in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!”. Noi sappiamo che tutta la creazione esiste perché chiamata all’esistenza dalla Parola onnipotente del Signore.

Sappiamo che essa vive sempre per la Parola onnipotente del Signore. Ogni elemento della creazione obbedisce ad ogni Parola che il Signore gli ha consegnato.  Solo l’uomo – anche gli Angeli – deve obbedire per volontà se vuole rimanere nella vita. Se disobbedisce precipita nella morte.

Poi Gesù aggiunge che è finito il tempo di pensare che il regno dei cieli sia solo per i figli di Abramo. Il regno dei cieli è per ogni figlio di Adamo. Infatti verranno da oriente e da occidenti molti e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli. Tutti costoro che verranno dovranno passare però attraverso la porta della fede nella Parola di Gesù.

Se non si attraversa questa porta e non si rimane nel Vangelo, nel regno dei cieli non si entra. La Madre di Dio ci aiuti non solo a credere in Cristo Gesù secondo la sua Parola, ma anche a perseverare nella fede per entrare nel regno eterno.

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