È l’ultimo brano di vangelo dell’anno liturgico. Domani inizia l’avvento. Ma già oggi il vangelo ci introduce all’atteggiamento fondamentale del periodo di avvento:la vigilanza.
Stare vigili significa stare svegli, attenti, con gli occhi aperti.
La vigilanza è possibile, ci dice Gesù solo attraverso la preghiera costante. È la preghiera cioè io contatto diretto con Dio che ci tiene vigili, attenti contro lo spirito di mondanità che vuole ingoiarci.
Gesù parla di chi non è attento alla sua venuta giornaliera:è uno che si appesantisce con le sbornie del divertimento, degli affanni della vita, della superficialità… Uno che dorme. Chi si prende una sbornia infatti non è vigile, anzi è annebbiato, si addormenta.
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Così nella vita di tutti i giorni . Essere vigili significa non staccare mai gli occhi da Gesù risorto che è presente h 24 von noi. Ecco perché è la preghiera che ci tiene vigili, svegli, attenti.
Oggi mi chiedo quanto io sia vigile, e quanto invece sono addormentato nella fede, superficiale, ignorante. Quanto mi ci vuole ancora per eliminare la sbornia della mondanità di cui mi sono ubriacato.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade