La Parola che la Chiesa ha custodito e che ci viene offerto oggi ci pone davanti un’atavica questione: la fine del mondo e la sete di giustizia.
L’evangelista Luca scrive queste pagine per i cristiani di “terza generazione”, quelli che non hanno visto Gesù e sanno che non lo vedranno presto, scrive a noi. Tutte le nostre domande sul perché del male, sul senso profondo delle ingiustizie che colpiscono il mondo nonostante la venuta di Gesù, in un qualche modo entrano a Gerusalemme con Gesù stesso.
Lì siamo chiamati a seguirlo, ancora una volta, giorno dopo giorno fin sotto alla croce dove si rivelerà la gloria di Dio. La gloria del Cristo che dona la vita per me, per noi, per tutti.
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Essere cristiani è una cosa seria. Dopo averlo visto donare la vita così, occorre avere occhi capaci di scorgerlo in chi subisce ingiustizie, schierarci dalla parte di chi ha fame, dalla parte di chi rifiutiamo e respingiamo. Discernere in ultima istanza fra ciò che è male e bene e scegliere, perseguire, costruire il bene. Chiediamo la Grazia del discernimento, il dono della Sapienza che è di Dio, da Dio, Dio.
Maria Buiatti Luca Baccolini
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato