Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 25 Novembre 2022

418

Sorrido quando qualche fanatico cristiano (ce ne sono sempre) mi cita una qualche profezia del veggente di turno parlandomi di fine del mondo, di disgrazie, di inviti alla conversione. E lo fa sinceramente preoccupato, spaventato, inquieto.

Allora gli chiedo se sia cristiano e alla sua risposta affermativo ribadisco: bene, allora tutto si compie, la nostra gioia e il nostro desiderio, torna il Signore Gesù, Maranathà! 

Di solito ne ricevo sguardi allibiti eppure sono sincero: davanti al disfacimento di questo mondo, davanti alla sconcertante incapacità del genere umano di gestire il bellissimo giardino che ci è stato donato, davanti alle guerre, alle ingiustizie, quello che noi vediamo è l’avvicinarsi della fine che è e rimane compimento, non disgrazia. Il fico germoglia, sappiamo che l’estate è vicina.

E la Parola che resta, le parole del Maestro, ci aiutano a leggere la realtà e il futuro. Il mondo non sta precipitando nel caos ma fra le braccia di Dio per un abbraccio definitivo d’amore.

Fonte | LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO