don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 25 Novembre 2022

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“Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”.

Gesù sembra dare la chiave di lettura per discernere la sua venuta. E per farlo usa l’immagine del fico. È una scelta familiare per chi lo ascolta, ma è anche la pianta che germoglia e porta frutto senza passare attraverso la fioritura. Il fico non ha nessuna apparente bellezza, ma produce frutti buonissimi.

È così anche per il legno della croce, per quell’esperienza che Gesù è venuto ad inaugurare: non ha nessuna bellezza apparente, eppure è l’unica che porta frutti veri e duraturi. C’è una particolare insistenza di Gesù nell’aprire gli occhi, nel vedere, nell’accorgersi. L’ultimo miracolo che ha compiuto prima di queste parole riguarda proprio la guarigione del cieco. Luca sembra suggerire che la fede ci aiuta a guardare finalmente le cose per ciò che sono e non per ciò che a noi appaiono.

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Vedere la verità di qualcosa ci dispone anche a fare delle scelte conseguenti. Ma a noi piace sempre pensare che non toccano a noi le scelte, ma a qualcuno altro, magari al successivo. Pensiamo, ad esempio, che non riguarda noi il problema della terra ferita, delle guerre irrisolte, delle situazioni di ingiustizia. Pensiamo sempre che ciò che conta, e con ciò anche la possibilità di fare i conti, riguardi altri.

Ma Gesù è chiaro: “In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Siamo noi la generazione a cui Gesù sta rivolgendo questo invito. Ogni uomo e ogni epoca si ritrova rivolta questa Parola che gli è costantemente contemporanea. Il Vangelo riguarda sempre il presente e non un futuro prossimo o remoto. Gesù mi parla oggi e chiede che nell’oggi io faccia la differenza.

Allora se non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, non c’è peggior cieco di chi non distoglie lo sguardo da ciò che c’ha davanti.

Fonte: nellaparola.it

NUOVO COMMENTO DA FACEBOOK

Se avessi dovuto scegliere personalmente a quale stagione paragonare la vita eterna avrei scelto la primavera. Gesù nel vangelo di oggi sembra prediligere l’estate, forse perché è quella stagione in cui la luce è al suo massimo splendore: “Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina”. Ma l’estate è anche il tempo in cui i frutti sono maturi. È il tempo che prepara alla raccolta, alla mietitura, alla vendemmia. Pane e vino sono gli elementi che Gesù sceglie per l’eucarestia, per la sua misteriosa presenza. Il suggerimento è quello di farci pensare a che punto è la nostra maturazione. Siamo maturati relazionalmente? Siamo maturati interiormemente? Siamo maturati caratterialmente? […] Continua a leggere qui.

AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK