TENETEVI PRONTI
I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A – MATTEO 24,37-44
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: 37. โCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dellโuomo.
Iniziamo un nuovo anno liturgico. Le letture evangeliche domenicali saranno tratte dal Vangelo di Matteo – ciclo A. Oggi รจ la prima Domenica di Avvento, che significa Venuta.
Alla fine dellโanno le letture delle celebrazioni liturgiche ci prospettano il giudizio e la venuta del Cristo. Gesรน รจ โil Venienteโ come si esprime lโApocalisse: โGiovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che รจ, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono (Apocalisse 1,4). โIo sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che รจ, che era e che viene, l’Onnipotente!โ (Apocalisse 1,8). โI quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che รจ e che viene! (Apocalisse 4,8).
Il giorno di Cristo, il suo giorno, โil giorno del Signoreโ, sarร la parousรญa, la manifestazione ultima e definitiva.
Matteo scrive per una comunitร in grande crisi: persecuzioni, ostilitร , diminuzione del fervore missionario, ritardo del ritorno di Cristo (che, invece, credevano imminente). Tutto questo pone degli interrogativi ai cristiani. Il capitolo ventiquattro di Matteo riferisce il discorso escatologico, pronunciato da Gesรน davanti al tempio. Egli aveva preannunciato che la magnifica costruzione sarebbe diventata un mucchio di rovine. Nelle ore che precedono la sua fine (arresto, condanna e morte), i discepoli, in disparte, sul Monte degli Ulivi, lo interrogano. Egli spiega ancora piรน dettagliatamente che รจ necessario stare pronti a quanto sta per giungere.
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Gesรน invita a vigilare e a perseverare, a rimanere saldi nella prova, perchรฉ la fede si dimostra proprio nelle avversitร .
Il ritorno di Cristo, descritto nel brano odierno, รจ presentato in termini apocalittici. Rimanda alla vicenda di Noรจ: โEcco io manderรฒ il diluvio, cioรจ le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui รจ alito di vita; quanto รจ sulla terra perirร . Ma con te io stabilisco la mia alleanzaโ (Genesi 6,17-18); e al Figlio dellโuomo, persona che supera la condizione umana: โGuardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere รจ un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno รจ tale che non sarร mai distruttoโ (Daniele 7,13-14).
- Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nell’arca,
Per farsi comprendere, Gesรน utilizza paragoni e sottolinea il comportamento superficiale dellโumanitร ai tempi di Noรจ. Parla con tristezza perchรฉ lโumanitร non sa prepararsi, prevedendo gli eventi che avverranno in futuro. Lโindifferenza e la mancanza di riflessione impediscono di riconoscere i segni dei tempi e di prendere provvedimenti per scappare dalla tragedia del diluvio.
Impariamo a dare un senso alle cose che facciamo, a ordinarle ai beni piรน duraturi. Evitiamo di cadere nella routine quotidiana, di lasciar scorrere i giorni tra preoccupazioni e affanni della vita, di disperderci in frivolezze.
Siamo chiamati alla comunione con Dio, a realizzare la nostra vocazione di figli Suoi, a vivere come veri fratelli che si accolgono e si amano.
- e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche la venuta del Figlio dellโuomo.
Il ritorno del Signore รจ accompagnato da giudizio e punizione, come descritto dal libro della Genesi: โIl Signore vide che la malvagitร degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentรฌ di aver fatto lโuomo sulla terra e se ne addolorรฒ in cuor suo. Il Signore disse: ยซSterminerรฒ dalla terra lโuomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perchรฉ sono pentito dโaverli fattiยป. Ma Noรจ trovรฒ grazia agli occhi del Signoreโ (Genesi 6,6-7).
Il testo ci fa riflettere come, sia ieri che oggi, le scelte che lโuomo compie liberamente hanno conseguenze sugli altri uomini, sulla natura e sul futuro delle generazioni: lโirresponsabilitร e lโimmoralitร conducono alla rovina e allโautodistruzione.
โFiglio dellโuomoโ: nel libro di Daniele questo termine si riferiva a un personaggio trascendente, di origine divina, figura del Messia che doveva venire: โGuardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a luiโ (Daniele 7,13). Gesรน ha attribuito a se stesso questo titolo per preannunciare la sua passione, la sua risurrezione e il suo ritorno escatologico trionfale.
- Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e lโaltro lasciato. 41. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e lโaltra lasciata.
Gesรน porta come esempio le attivitร ordinarie di due contadini e di due donne, colti nella ferialitร delle azioni. Diversa รจ la modalitร e lโintenzione con cui si applicano nel lavoro.
Il tempo non รจ nelle nostre mani, ma รจ in nostro potere scegliere come vivere il tempo che ci รจ dato, sapendo che presto o tardi ci aspetta il giudizio di Dio.
โPreso/a โ lasciato/aโ: alla venuta del Messia, cโรจ chi viene salvato e chi viene abbandonato. Il Signore, che conosce il nostro intimo, che usa pazienza con tutti noi, che lascia crescere il grano buono con la zizzania, che fa sorgere il sole sopra i buoni e sopra i cattivi, nel momento del giudizio, assegnerร una diversa ricompensa, che dipende dal nostro operato. La salvezza non dipende da quello che facciamo, che puรฒ essere piรน o meno importante agli occhi del mondo, ma dal cuore, dallโafflato con cui operiamo.
- Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร .
Il termine โvegliareโ non significa โnon dormireโ fisicamente, ma avere sempre lo spirito pronto a capire quanto sta avvenendo e ciรฒ che Dio sta compiendo nella storia. Vegliare vuol dire non abituarci agli eventi, non chiuderci nellโindifferenza. Vegliare รจ una vigilanza interiore, che non si ferma al contingente, ma che cerca il senso dellโesistenza, il fine della vita. La certezza che ci tiene desti รจ basata sul ritorno del Signore Gesรน, che sicuramente verrร come Risorto e Glorioso. Evitiamo di adagiarci nel quieto vivere, ma cerchiamo di fare del bene, finchรฉ siamo in tempo, finchรฉ non arriveremo allโincontro con il Signore Risorto, nostra meta finale.
- Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la
Diversi sono i modi con cui un ladro poteva entrare in una casa palestinese: aprire un varco nel soffitto, praticare un foro nelle pareti di malta o paglia, scavare un tunnel sotto il muro. Il senso della piccola parabola riguarda la necessitร di vigilanza, che deve accompagnare i nostri giorni sulla terra, mantenendo forte la speranza.
Quante volte i giornali parlano di persone che muoiono allโimprovviso! Incidenti, infortuni, disastri: quante notizie tragiche. Potremmo essere chiamati anche noi a lasciare in modo repentino ogni cosa. Facciamo in modo di avere sempre pronto il bagaglio dellโonestร , del lavoro assiduo, della coscienza retta, dellโamore incondizionato, della fede incrollabile. Risponderemo con gioia alla chiamata di Dio che ci ammetterร nel Regno Eterno di Pace e di Amore.
โQuale ora della notteโ: in Palestina le ore della notte erano suddivise secondo una scansione precisa: dalle 18:00 alle 21:00 (sera) prima veglia; dalle 21:00 alle 24:00 (mezzanotte) seconda veglia; dalle 24:00 alle 3:00 (canto del gallo) terza veglia; dalle 3:00 alle 6:00 (mattino) quarta veglia.
- Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomo.
Lโunica potenza vittoriosa รจ lโamore per Dio e per il prossimo che porta al sacrificio di se stessi. Il trionfo della Croce รจ la certezza che ci consente di resistere in mezzo agli sconvolgimenti e alle tragedie del mondo. Gesรน si rivolge ai suoi discepoli di ieri e di oggi. Esorta a stare pronti, cioรจ ad essere solleciti a fare il bene, disponibili alla caritร fraterna, vigilanti nel riconoscere gli avvertimenti.
Vivere nella sobrietร , senza sperperare le risorse del pianeta, nella serena adesione alla volontร di Dio puรฒ fare della vita sulla terra una gioiosa attesa del Signore che viene.
Disarmiamo il nostro cuore e rivestiamoci di luce, cioรจ rendiamoci conformi a Gesรน Cristo, facendo nostri i suoi sentimenti.
Realizziamo la nostra vocazione di figli di Dio e approfittiamo del tempo dellโAvvento, che inizia questa domenica, per vivere ogni istante nellโattesa del Signore. Prepariamoci ad accoglierlo con gioia, come si attende una Persona cara, un Amico fidato, lo Sposo dellโanima, la Misericordia infinita, il Salvatore appassionato. Egli risponderร : โEccomi, sono la tua salvezza, per sempreโ.
Suor Emanuela Biasiolo delle Piccole Suore della Sacra Famiglia