Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 23 Novembre 2022

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MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE – TRENTAQUATTRESIMA SETTIMANA T. O. [C]

Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Gesù non ha mai ingannato nessun uomo. Neanche i suoi discepoli ha mai ingannato. Subito dopo averli chiamati e costituiti rivela loro quale sarà la loro vita se andranno dietro di Lui. Lui è il Crocifisso e loro saranno crocifissi. Lui è l’Odiato dal mondo e loro saranno odiati. Lui è il Perseguitato per la giustizia e anche loro saranno perseguitati per la giustizia. Lui è calunniato, insultato, deriso, sputato, percosso, condannato e anche loro saranno calunniati, insultati, derisi, sputati, percossi, condannati.  Lui sarà giustiziato e anche loro saranno giustiziati.

Così nel Vangelo secondo Matteo: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

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Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo. Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; e sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore.

Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli (Mt 10, 16-33).

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Quando Gesù dice che il fratello farà morire il fratello, non si tratta solo di fratelli secondo la carne, così come è avvenuto tra Caino e Abele, ma anche di fratelli secondo la fede, fratelli per battesimo, per cresima, per ogni altro sacramento. Gesù è stato perseguitato dai suoi fratelli secondo la fede e anche il cristiano sarà perseguitato, anche ucciso, dai suoi fratelli secondo la fede. Lupo non è solo l’uomo secondo la carne, lupo potrebbe divenire anche l’uomo secondo la fede.

Si può anche partecipare alla stessa mensa eucaristica sia come celebranti e sia come fedeli ed essere lupi per quanti sono nostri fratelli secondo la fede e secondo il sacramento. Così il sommo sacramento dell’amore e della comunione diventa un mangiare e un bere la nostra condanna, se la comunione è solo ipocrisia e non purissima realtà della nostra vita. A volte non è neanche ipocrisia. La natura di lupi secondo la fede neanche si nasconde.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 21,12-19

In cosa consiste allora la perseveranza in questo mondo di lupi? Lupi secondo la carne e lupi secondo la fede e secondo il sacramento ricevuto? Essa è rimanere saldi nella Parola di Cristo Gesù e in ogni mozione e ispirazione dello Spirito Santo, in ogni suo carisma, vocazione, missione, senza mai deviare né a destra e né a sinistra. Essa è volontà di non cambiare mai pensiero: dal pensiero di Cristo Gesù passare al pensiero degli uomini. Non cambiare mai ministero: dal ministero secondo lo Spirito Santo al ministero secondo gli uomini.

Essa consiste infine nel non cambiare Dio: dal Dio vivo e vero, dal Padre del Signore nostro Gesù Cristo, mai si deve passare all’adorazione del moderno idolo che è il Dio unico. Il nostro Dio Onnipotente è Uno nella natura e Trino nelle Persone. Il nostro Salvatore e Redentore è il Figlio Unigenito del Padre che per opera dello Spirito Santo si è fatto carne nel seno della Vergine Maria. Il nostro Datore di ogni vita è lo Spirito Santo. Se noi cambiamo Dio, non abbiamo perseverato nella purissima vede. Per noi non c’è salvezza della nostra vita. Madre di Dio, facci perseveranti.

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