La mietitura del Signore.
Siamo ormai abituati a notizie catastrofiche. Basta aprire il giornale, radio o internet per restare sconvolti. Le notizie, anche più mà cabre rimbalzano, si rincorrono, si accavallano, lasciando nell’animo un senso di disgusto, dal quale siamo sùbito distolti da messaggi di ben altro genere: scandali, tragedie familiari, guerre, fame nel mondo, visione di innocenti affamati con la pancia gonfia, magari assaliti da una nuvola di mosche, anch’esse affamate…
Si avvicina il giudizio di Dio. Il Figlio dell’uomo ha una corona d’oro e in mano una falce affilata. Gli esecutori della sua giustizia sono quattro angeli con altrettante falci, ognuno con compiti particolari ben precisi di distruzione. Non dovremmo ascoltare con la stessa leggerezza l’annunzio di un giudizio che si prospetta così severo.
I giudicati sono: io, siamo tutti noi. Si parla di spada affilata che viene a purificare il mondo, di rumori di guerre, di distruzioni e di sofferenze, perfino di falsi profeti che nella confusione aggiungono ancora angoli di oscurità . Suonerebbe quasi ironica la frase di Gesù: Non lasciatevi incantare da questi falsi profeti. State tranquilli.
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E’ invece un avvertimento saggio, e rassicurante, fondato non tanto sulla nostra bravura o sul nostro coraggio quanto sulla sua parola di verità , che può salvare anche in mezzo alle più catastrofiche distruzioni. Da noi si attende fiducia e rettitudine nella vita civile e in quella di fede. La scrittura ci dà un avvertimento: se non vogliamo essere giudicati da Dio, giudichiamoci da noi stessi con umiltà e sincerità .
Egli accoglierà il nostro pentimento.
Monaci Benedettini Silvestrini
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