Parole svuotate
Le parole, anche le grandi parole della fede, sembrano ormai svuotate, non ne cogliamo piรน la forza, non sappiamo piรน perchรฉ siano cosรฌ importanti. Pensiamo per esempio alla parola โsalvezzaโ: da giovane prete mi chiesero una volta di presiedere un turno di prime comunioni in una parrocchia, con lo slancio ingenuo di un prete ai suoi esordi, mi venne lโidea di invitare i bambini a proporre delle preghiere spontanee durante la celebrazione, nella quale erano ovviamente particolarmente emozionati. Arrivato il suo turno, una bambina disse: ยซti ringrazio, Gesรน, perchรฉ mi hai salvatoโฆanche se adesso non mi ricordo da che cosa!ยป. Nonostante i sorrisi e gli applausi di quel momento, quella bambina aveva in realtร esplicitato, nella sua innocenza, quei dubbi che molti di noi si portano segretamente nel cuore.
Voce del verbo โsalvareโ
A cosa pensiamo quando coniughiamo il verbo โsalvareโ? In realtร lo usiamo spesso nel linguaggio comune: ci affrettiamo per esempio aย salvareย i nostri documenti sul computer o nella memoria esterna, ci consoliamo quando la nostra squadraย si salvaย evitando la retrocessione, ci siamoย salvatiย quando eravamo impreparati e il professore ha interrogato qualcun altro al posto nostro! Sembra quindi che nel linguaggio comuneย salvareย significhi riuscire a tenere sotto controllo, evitare di rovinare la propria immagine, vuol dire non fallire e superare le prove. In generale quindi salvare significa per noi essere padroni della nostra vita!
La tentazione dellโautosalvezza
Se perรฒ guardiamo al modo in cui Gesรน ha interpretato questo verbo, notiamo una certa distanza dalla nostra prospettiva usuale. E questo modo diverso di declinare la salvezza ci permette di comprendere anche diversamente la sua regalitร .
Mentre รจ sulla croce, infatti, tutti lo incitano a salvare se stesso. Un invito che ci ricorda forse quello che le nostre mamme ci dicevano da piccoli:ย pensa (prima) a te!
Sร lvati vuol dire non perderti, non fallire, dimostra quanto vali! Nella gara della vita cerchiamo di salvare intanto noi stessi. ร la competizione che impariamo fin da piccoli: siamo programmati per salvarci, anche a scapito degli altri. Dobbiamo sempre dimostrare di non essere inadeguati.
Il testo di Luca ci dice infatti cheย la gente stava a guardare. ร quello che succede sempre: siamo circondati da aspettative, pregiudizi, attese, a cui ci sottoponiamo, sguardi che cerchiamo di compiacere. E allora capiamo bene che il desiderio di salvezza non conduce piรน a essere re della propria vita, ma diventa ansia di salvezza che ci fa diventare schiavi del nostro io, dellโimmagine, del giudizio.
Chi salvare?
Gesรน รจ Re perchรฉ declina diversamente questo verbo: Gesรน non รจ ossessionato dal proprio io, non รจ schiavo delle attese degli altri, ma si preoccupa innanzitutto di salvare gli altri. Non mette se stesso prima degli altri. Se torniamo indietro, quando Gesรน incontra la tentazione che gli suggerisce di trasformare le pietre in pane (cf Mt 4,1-11; Lc 4,1-13), cioรจ di pensare alla sua legittima fame, Gesรน si rifiuta, mangerร con gli altri, insieme agli altri. Gesรน รจ Re perchรฉ non รจ schiavo del proprio io, รจ lโuomo libero per eccellenza!
In effetti, in quellโoccasione, il tentatore aveva detto che sarebbe ritornato al momento opportuno (Lc 4,13). Torna infatti nel momento in cui Gesรน รจ piรน debole: nella passione, nella sofferenza, nellโabbandono, nella delusione. E nel momento piรน difficile la tentazione torna proprio sotto la forma dellโauto-salvezza. Nei momenti di difficoltร infatti siamo indotti a pensare prima di tutto a noi stessi: diventiamo schiavi delle preoccupazioni del nostro io.
Lasciarsi salvare
Per liberarsi dalla schiavitรน del nostro io occorre fidarsi, occorre cioรจ lasciarsi salvare. Gesรน si fida del Padre, si consegna nelle sue mani. Ma nel testo di Luca cโรจ qualcuno che ha giร imparato: il ladrone si lascia salvare. Riconosce che ha bisogno di Dio, si rende conto che da solo non puรฒ affrontare quella battaglia, capisce che da solo non ce la fa.
Consegnarci nelle mani di Dio, ci libera dalla schiavitรน del nostro io e ci rende Re della nostra vita: diventiamo liberi! Diventiamo liberi come Colui che sconvolge le nostre attese e, pur essendo debole, conclude la sua vita non tra due discepoli, non su un trono regale, ma sulla croce in mezzo a due ladroni, forse per aiutarci a capire che รจ lรฌ che vuole stare, in mezzo a dei peccatori come noi.
Leggersi dentro
- Cerchi anche tu di salvare a tutti i costi la tua immagine anche a scapito degli altri?
- Sei libero di consegnare la tua vita al Signore o sei schiavo delle aspettative degli altri?
per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte