Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 11 Novembre 2022

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Mangiare, bere, prendere moglie o marito, comprare o vendere, piantare e costruire: l’elenco potrebbe continuare con tanti verbi che riempiono la nostra quotidianità. Alcuni esprimono il nostro agire ordinario, altri nascondono il tendere verso qualcosa di più “vantaggioso” o di più importante (come il trarre profitto, il progettare qualcosa per sé o mettere su famiglia) e implicano tempi più lunghi ed impegni prolungati, in vista di un obiettivo a medio/lungo termine.

Ebbene: ciascuna di questa cosa dirà la verità di ciò che siamo, quando il Figlio dell’uomo si manifesterà a noi. Non la dedurremo dall’essere colpiti a morte o lasciati in vita, dall’essere annientati o preservati. Sarebbe terribile se fosse così, tanto più in un’epoca in cui capita di assistere a continui cataclismi naturali (e non solo quelli) in cui qualcuno si salva e qualcuno no. Vorrebbe dire che chi non si è salvato si meritava di morire? Cosa ce ne faremmo di un dio del genere?

No. Qui Gesù ci dice “non farti distrarre” dal vivere quotidiano! Certo che è necessario mangiare e bere, comprare o vendere, così come può essere cosa molto buona prendere moglie o marito, piantare o costruire. Ma tutto ciò non ha alcun valore se distoglierà dal guardare all’essenziale che è perdere la propria vita per donarla, amare e guardare al Signore che mi invita a imitarlo. Allora non conterà se sarai “preso” o “lasciato” e per quale motivo, ma solo come avrai vissuto.

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Lorena Armiento s.a.

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato