Gesu’ oggi è “ nervoso “!!!
Getta a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovescia i banchi, caccia via i venditori di colombe dal tempio.
Ma che fai Gesu’?
Chi sei per permetterti di cambiare le cose, di stravolgere il si è sempre fatto cosi’?
Quale segno ci mostri per fare questo?
“ Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere “.
Mi immagino lo stupore e la rabbia dei Giudei dinanzi a questa risposta di Gesu’.
Avranno pensato, umanamente e comprensibilmente, che fosse… un pazzo.
Prima rompe tutto e poi dice che in tre giorni ricostruirà un tempio per la cui costruzione ci sono voluti quarantasei anni!!!
Diciamocelo onestamente: sembrano delle affermazioni deliranti.
Ma egli, dice il testo, parlava “ del tempio del suo corpo “.
Non hanno colpa i Giudei a non aver capito.
Neppure i discepoli compresero in quanto, dice il brano, si ricordarono di queste parole di Gesu’ quando il Signore “ fu risuscitato dai morti “.
Allora, e solo allora, “ credettero alla Scrittura e alla Parola detta da Gesu’ “.
I Giudei erano giustificati a non comprendere, i discepoli pure,…e noi?
NOI NO
Perchè noi… sappiamo come è andata!!!
Siamo quindi gravemente colpevoli se anche oggi scambiamo il tempio, la chiesa, come il posto dove andare la Domenica ad incontrare degli amici per farci due chiacchiere.
Ricordo, con tristezza, una scena che vidi in occasione di un mio pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo.
Genitori che, durante la celebrazione, davano da mangiare patatine e zucchero filato ai loro figli.
Il pellegrinaggio trasformato in una scampagnata!!!
Oggi, nella giornata in cui la chiesa festeggia la Dedicazione della Basilica Lateranense, Cristo ci invita ad avere rispetto del tempio, sia di quello fatto di mura, la chiesa, che è luogo di preghiera e non di mercato, sia, soprattutto, di quello del suo corpo, di cui ci nutriamo durante la Messa.
Il mancato rispetto del tempio impedisce di comprendere cosa in esso accade: Gesu’, in ogni Messa, si fa mangiare da noi!!!
Non possiamo, dinanzi a tanto, dinanzi al “ divino che entra in noi “, pensare a mangiare patatine o zucchero filato!!!
Cosi’ si trasforma il “ sacro “ in “ sagra “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.