Colpisce sempre questa parabola quando viene letta.
Quell’aggettivo “ inutile “, diciamoci la verità, è duro da sopportare.
E’ istintiva la reazione, da parte di coloro i quali cercano, con tutti i loro limiti, di vivere il Vangelo, di sentirsi un po’ delusi dinanzi alla definizione che Cristo dà loro: servi inutili.
Eppure, passato il primo momento di stizza, bisogna riconoscere che Gesu’ sta affermando una grande verità: siamo chiamati a svolgere la nostra missione.
Punto e basta.
Il Signore ci richiama a fuggire dalla ricerca dell’apparire, a non cadere nella pericolosa trappola di seguire il Vangelo non per amore degli altri ma per essere “ ammirati per la nostra bravura “.
Se ci piace sentirci dire come è bravo Antonio, come è brava Maria, che va tutti i giorni in Chiesa, che va a trovare gli ammalati…non stiamo facendo la volontà di Dio perché non siamo “ servi per amore “ ma “ cercatori di ammirazione personale “.
Cristo ci vuole, in questa meravigliosa pagina, solo richiamare all’essenziale: Servi “ inutilmente “, cioe’ senza cercare un utile, sia esso economico e/o di visibilità.
E’ l’unico modo di essere veramente cristiano, è l’unico modo di essere veramente felice.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.