Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 30 ottobre 2022.
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Introfuliamoci in mezzo alla folla che segue Gesù. Lui si accorge che un uomo si era appollaiato su un albero e gli dice: scendi, Zaccheo, scendi, oggi mi voglio fermare a casa tua. La chiesa, o meglio, anche la Chiesa è la casa dei peccatori. Nessun peccato, anche il più grande e terrificante riesce ad impedire a Gesù il suo sguardo di benevolenza. Gli occhi di Dio frugano anche sotto l’immondezzaio per scoprirvi un germoglio di ritorno. Siamo noi che troppo spesso accettiamo che qualcuno si perda.
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La polvere ci disturba, scaraventiamo dalla finestra delle condanne inappellabili sia per il peccatore che per i suoi peccati. Un Zaccheo qualsiasi noi l’avremmo lasciato marcire su quella pianta. Gesù, invece, lo stacca con delicatezza e amore. Il perdono trasforma l’uomo e lo fa un salvatore che crede nell’amore inatteso e sorprendente di Dio. Tante volte noi, invece, ci mostriamo indifferenti, calpestiamo, accettiamo esclusioni, profaniamo, non ci preoccupiamo di recuperare niente e nessuno perché siamo incapaci di sperimentare quanto è faticoso l’amore creativo.
La Chiesa, anche la Chiesa è la casa dei peccatori. Ma proprio in questa Chiesa, proprio in mezzo a noi e ad ognuno di noi Cristo dice, come a Zaccheo: scendi, voglio venire a casa tua.