GIOVEDÌ 27 OTTOBRE – TRENTESIMA SETTIMANA T. O . [C]
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
Per comprendere quanto il Signore oggi dice al suo popolo, immaginiamo una città custodita da una miriade di Angeli, protetta da una legione di Arcangeli, con migliaia e migliaia di Cherubini e Serafini pronti a gettare fuoco dal cielo su ogni nemico che osa semplicemente avvicinarsi ad essa. Immaginiamo inoltre che nella stessa città vi siano centinaia e centinaia di Potestà e di Potenze sempre pronte ad esaudire ogni desiderio dell’uomo. Così il Signore aveva pensato il suo regno sulla terra, a condizione però che Israele fosse rimasto sempre nella sua Parola.
Ora cosa dice Gesù al suo popolo? Il Signore si ritira con tutte le sue forze in campo, con gli schieramenti che custodiscono le mura e le frontiere, con le truppe che servono i cittadini dentro il regno e la città. Il popolo è abbandonato a se stesso. Gli viene meno ogni forza di custodia, protezione, servizio, assistenza. Esso è solo con se stesso. Terribilmente solo! Qual è il frutto di questo abbandono del popolo a se stesso? La completa inutilità in ogni difesa. Anche una volpe, una iena, un cane può entrare nella città. Ogni nemico ora può venire, occupare, distruggere, devastare, depredare, trascinare in esilio.
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Perché la casa d’Israele ora viene abbandonata ai suoi abitanti? Perché gli abitanti hanno deciso di sfrattare il Signore. Essi hanno operato al contrario del figlio minore della parabola di Gesù Signore. Nella parabola è il figlio minore che decide di lasciare la casa del Padre. Israele agisce in modo del tutto opposto. Chiede al suo Signore che lasci il suo regno e la sua città. Gli chiedono che se ne vada dal loro suolo. Si sono comportati allo stesso modo degli abitanti del territorio dei Gadarèni.
Questi hanno pregato Gesù che lasciasse la loro terra. I figli di Israele hanno costretto il Signore a fuggire dalla sua città, dal suo tempio, dalla sua casa. Poiché era il Signore il custode di Israele, ora che è senza il suo custode non ci sarà più vita per esso. Questa verità non vale solo per Israele, può essere anche applicata alla nostra moderna società. Quando il Signore viene accolto in essa, sempre il Signore dona la sua luce, la sua verità, la sua giustizia, la sua pace, la sua vita. Il singolo uomo può anche rifiutare il dono del Signore, ma il popolo sente la sua presenza e vive all’ombra della sua custodia. Oggi si è deciso di allontanare Cristo dal nostro territorio.
Se Cristo se ne va, porta via con sé ogni suo dono. Porta via lo Spirito Santo, la luce, la verità, la giustizia. Cosa rimane all’uomo? Miseria, povertà, morte, ogni ingiustizia. Rimane all’uomo violenza, oppressione, delinquenza, cattiveria, malvagità. Più Cristo viene allontanato e più le potenze del male prendono il suo posto. O Cristo o le potenze del male. O Cristo Signore e la sua luce o le tenebre e la malvagità di Satana.
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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 13,31-35
Non c’è neutralità. O la luce di Cristo o le tenebre di Satana. O la giustizia del Verbo Incarnato o l’ingiustizia del principe del mondo. O la vita che viene dallo Spirito Santo che è dono di Cristo Signore o la morte, ogni morte, che scaturisce dall’adorazione della bestia infernale. Nessun uomo potrà mai dire: “Non sono con Cristo, non voglio Cristo, rimango con me stesso, sono con me stesso”. Questa è la più grande menzogna, la più pesante delle illusioni che pervade cuore e mente di tutti coloro che non hanno Cristo come custode della loro casa, del loro cuore, del loro spirito, della loro mente.
È questa l’abilità di Satana: confondere i pensieri degli uomini. Convincere i cuori facendoli credere di essere uomini evoluti, liberi, emancipati, lontani da ogni schiavitù, mentre sono i più schiavi tra gli schiavi e i più miseri tra i miseri della terra. Nessuna miseria è più grande dell’illusione di essere liberi da Satana mentre si è schiavi di ogni sua falsità e menzogna. Ognuno deve porre ogni attenzione affinché Cristo Gesù rimanga sempre a custodia del suo cuore, della sua mente, della sua anima. Se per un solo momento Lui viene allontanato, il fortino rimane senza alcuna difesa ed è la fine.
Nessuno pensi che quanto si sta affermando sia esagerazione. È sufficiente un solo istante per cadere e non più alzarsi. Un solo minuto senza Cristo può farci trovare su una strada senza più ritorno. La storia sempre ci rivela che uomini illustri sono finiti male perché per qualche ora si sono dimenticati di Cristo Signore. Hanno pensato di poter sfidare Satana e di resistergli con le loro sole forze. Satana sempre convince i cuori che lui non esiste, non c’è, non fa alcun male. Sempre aiuta l’uomo a credere che anche senza la custodia di Cristo, le sue sole forze sono più che sufficienti.
È menzogna. Vergine Maria, legaci indissolubilmente a Cristo Gesù.