SOLO LA VERITAโ APRE LE PORTE DELLA GIUSTIZIA

Andare in Chiesa, frequentarla assiduamente, lustrarla e farci catechismo, anche pregarci tutti i giorni, puรฒ non voler dire nulla. Vi si puรฒ uscire esattamente come vi si รจ entrati. Eโ quello che accade a โchi presume di essere giusto e disprezza gli altriโ. Come noi che, prigionieri di un Io sconfinato che si crede โdiversoโ, consideriamo gli altri solo dei poveri scarti di noi stessi.
Non a caso questa societร edonistica e carnale idolatra il diverso a tutti i costi, al punto che la normalitร diventa lโeccezione da nascondere. Come nel Vangelo, dove il diverso, ovvero il fariseo, รจ in prima fila e il normale, ovvero il peccatore, se ne resta giรน in fondo.
Chi si sente โdiversoโ si arroga sempre piรน diritti degli altri. Niente di nuovo, succede nelle famiglie, succede nella societร con le nuove lobby โdi genereโ, รจ successo quel giorno nel Tempio. Ne รจ lโimmagine il fariseo, di fronte a Dio come davanti a uno specchio nel quale non vedeva che se stesso travestito da dio: โstando in piedi, pregava rivolto verso se stessoโ, secondo il senso del greco originale. Non prega, dialoga con se stessoโฆ
E cosรฌ, purtroppo, proprio il luogo dove Dio ha dato convegno al suo Popolo, diviene la passerella dellโipocrisia. Come le nostre Chiese, le comunitร , e poi ovunque Dio ci ha dato appuntamento, a casa, al lavoro, a scuola. A causa dellโinganno del demonio la nostra vita diviene unโautocelebrazione no-stop, un Grande Fratello dove esibire ipocrite vanitร , per colorare di virtรน anche i peccati.
Il pubblicano, invece, โnon osa neanche ad alzare lo sguardoโ, posato sulla terra che definisce la veritร su se stesso. Il testo greco suggerisce che egli non si sentiva semplicemente un peccatore, ma il peccatore. Per questo tende la mano a percuotersi il cuore dal quale sa che sgorga ogni malvagitร , per spezzettarlo e farne un cuore contrito ed umiliato.
In lui rinveniamo le sembianze del Signore Gesรน: Lui non รจ mai rivolto verso se stesso, ma perennemente rivolto verso il seno del Padre (cfr. Gv 1,18). Sulla Croce Gesรน ha gridato implorando a Lui perdono per tutti noi; รจ sceso allโultimo posto, โa distanzaโ โ e che distanzaโฆ โ sino a sentire lโabbandono del Padre. Gesรน si รจ fatto pubblicano tra i pubblicani, disprezzato da tutti, perchรฉ i superbi, tu ed io, potessimo scendere i gradini che conducono alla veritร .
Lui รจ giร nel fonte battesimale che ci attende oggi, nel buio di cui abbiamo paura, nella veritร che ci puรฒ far liberi.Lo troveremo sempre lร dietro, dove non te lo aspetti e non lo cercheresti: in chiesa, allโultimo postoโฆ hai presente lโangolo oscuro accanto alla bacheca con le riviste della buona stampa? Proprio dove si fermano quelli dellโultima ora nellโarrivare a messa e della prima ad uscireโฆ
Eโ lรฌ che si prega, perchรฉ รจ solo allโultimo posto, lโunico che ci fa autentici, che si sperimenta la paternitร di Dio. Presumere di se stessi e credersi migliori, infatti, non fa parte del DNA dei figli di Dio. Tutto il contrario. Per questo non si diventa figli senza una lunga gestazione nelle viscere materne della Chiesa che ci rigenerano a immagine di Cristo.
Nellโattitudine del pubblicano Gesรน rivela il cuore del cristiano. Egli รจ colui che, dopo un catecumenato che lo ha aiutato a conoscersi, รจ giunto nellโabisso del suo nulla dove ha incontrato Cristo. Ha dato morte allโuomo vecchio illuso e superbo, per rivestire il nuovo, sino ad assumere la stessa confidenza filiale di Gesรน.
Ben venga allora la Croce che pota lโarroganza e ci โumiliaโ dinanzi a Dio e agli uomini. Abbiamo paura vero? Non vorremmo che fossero svelate le nostre debolezzeโฆ Davanti al marito o alla moglie, qualcosa sรฌ, che vuoi dopo tanti anni, ma proprio questa schiavitรน noโฆ Che ne sarebbe della nostra relazione? Che farebbe mia moglie se sapesse che, a cinquantโanni suonati, ancora cado attratto dalla pornografia?
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Davanti ai figli, beh questo proprio no. Loro devono avere modelli sani, non genitori scassatiโฆ. E un prete, un vescovo, un papa, la prudenza invita a occultare difetti e peccatiโฆ Che stolti siamo, ancora schiavi del mondo e dei suoi criteri. Certo, nella penombra non ci si avvede che, se Cristo si รจ fatto peccato e ora รจ lรฌ in fondo alla Chiesa, la stessa struttura del Tempio รจ ormai capovolta.
Il Santo dei Santi non si trova piรน laddove il fariseo si era inoltrato a presentare la propria pretesa giustizia, ma รจ disceso a โgiustificareโ, a perdonare e a fare giustizia del cuore contrito del pubblicano. Nella Chiesa si viene per scendere e non per salire, per sperimentare tutti a favore di tutti la stessa โgiustificazioneโโฆ
Eโ quello che aveva sperimentato San Paolo caduto dalla propria superbia di fariseo: โNella debolezza si manifesta pienamente la potenza di Dioโ. La preghiera di un cristiano formato รจ il linguaggio filiale che esprime una fede adulta: stima chiunque superiore a sรฉ stesso. Eโ il frutto del discernimento che ha su stesso e sulla storia: รจ la domanda di Grazia di un condannato a morte.
Il cristiano sa di camminare ogni giorno su un filo, con lo strapiombo a destra e a sinistra; non presume di se stesso e non nasconde a nessuno la propria debolezza, meno che meno a Dio. Si abbandona alla sua โpietร โ, nella certezza che, istante dopo istante, laddove potrebbe abbondare il peccato e condannarsi, sovrabbonderร di certo la Grazia che lo giustificherร .