Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2022

296

L’uomo tra la folla, l’uomo senza aperture, senza brecce, privo di relazioni, di generosità che spesso somiglia a noi quando ci rivolgiamo a Gesù solo per risolvere un nostro problema materiale e nel modo in cui lo desideriamo, convinti che, una volta risolto, saremo finalmente felici.

Di fronte a queste richieste, formulate più come un comando che come una domanda, a queste pretese che manifestano solo una brama di possesso più che una sete di giustizia, Gesù ribatte in modo spazientito perché non vuole essere giudice e mediatore e ammonisce chi pensa di regolare e risolvere questioni tra le persone prescindendo dalla relazione fondamentale con Dio. Con quel «Fate attenzione» Gesù sposta la prospettiva dei nostri desideri e propone una strada di felicità che si nutre di almeno due condizioni: non può mai essere solitaria e ha sempre a che fare con il dono.

Chi accumula «per sé», lentamente muore. Chi si arricchisce presso Dio, accumulando relazioni buone, donando invece di trattenere, sperimenta il segreto della vita che non muore.

L’insegnamento di Gesù offre una regola fondamentale: il valore della vita non si misura e non dipende in alcun modo dai beni che l’uomo possiede.

Cerchiamo una sazietà che spesso ci riempie di un profondo vuoto ignorando che nei forzieri dell’avere, nell’ora della morte e dell’incontro con Dio che renderà manifesto ciò che ognuno di noi ha pensato, detto e fatto nei giorni della vita terrena, troveremo solo un’inquietante scarsità di beni spirituali, troveremo tutto ciò che abbiamo perduto.

In quell’ora sarà evidente la verità di ciò che si è vissuto, ovvero dell’aver tenuto conto o meno della volontà di Dio che tutti gli esseri umani siano fratelli e sorelle e partecipino con giustizia alla tavola dei beni della terra, in quella condivisione capace di combattere la povertà. La gioia è puro dono e le sue radici affondano solo nel mistero di Dio.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa