Nel Vangelo di questa domenica Gesù ci racconta una delle sue parabole, storie semplici per spiegare verità grandi. E mai come oggi ci riporta ad una delle realtà fondamentali della nostra fede: l’importanza di pregare. Ma dai, scontato. O forse no?
A volte pensiamo che pregare sia un optional, che non è poi tanto necessario affidare e affidarci, ma la realtà è che pregare è una necessità per il cristiano: senza ci manca la linfa vitale che ci dà vita nuova ancora e ancora. Non possiamo farne a meno, è una cosa troppo preziosa perché è proprio nella preghiera che alimentiamo la relazione con Dio.
In questo bisogno di stare sempre in contatto, in dialogo. Nella naturalezza di presentare al Signore ogni azione e pensiero, di essere anche insistenti nei dubbi, nelle domande, nelle richieste. E non perché Dio sia un dispensatore di desideri estemporanei, ma perché con Lui abbiamo la libertà di dire ogni cosa. Il rapporto con lui è la storia tra un Padre innamorato e un figlio che alza a Lui lo sguardo.
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E trova un Padre pronto ad accoglierlo e riempirlo di benedizioni.
Ogni cosa così si fa preghiera, ogni passo, ogni incontro, ogni parola, ogni gioco, ogni ora di studio… Tutto, alla presenza del Signore, diventa occasione di incontro con Lui.
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