“Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.
Raramente Gesù è così lapidario come nel Vangelo di oggi. Sembra quasi voler dire: “prendetevela con me, e non fa niente! Ma lasciate stare lo Spirito Santo! Non toccate l’Amore. Non bestemmiate l’Amore che ama”.
Perché in fondo questo è lo Spirito Santo: è l’Amore che il Padre ha per il Figlio; è l’Amore che il Figlio ha per il Padre. È Amore che ama. E se per noi l’amore scorre sulla linea dei sentimenti, in Dio questo Amore è Qualcuno, non semplicemente un feeling tra due persone. La Terza Persona della Trinità è Amore in azione.
- Pubblicità -
Molte volte la gente mi domanda di spiegargli in cosa consiste la bestemmia contro lo Spirito Santo. Solitamente li accompagno davanti alla finestra di dove vivo. C’è un paesaggio bellissimo. Anche quando piove si scorge la montagna, il verde, il cielo o il grigio azzurro delle nuvole che si schiacciano sulle montagne. C’è così tanta bellezza da quella finestra che ci si commuove.
Dopo avergli fatto vedere tutto quel paesaggio, domando “ti piace?”; tutti nella totalità mi dicono che è molto bello. Allora io continuo dicendo “quella bellezza è lì anche se io sono un peccatore o il migliore dei santi. Quella bellezza è lì ma non si impone al mio sguardo. Infatti io potrei affacciarmi da quella finestra e tenere gli occhi chiusi. Decidendo di tenere gli occhi chiusi quanta bellezza entrerebbe in me?”. Tutti mi rispondono: “Nessuna”.
Ecco che cos’è la bestemmia contro lo Spirito Santo, è stare davanti alla Luce e rimanere ostinatamente con gli occhi chiusi. Quel buio scelto deliberatamente da me non può essermi perdonato perché la misericordia di Dio non può costringermi ad aprire per forza gli occhi. Dio non può salvarci per forza; dove sarebbe la nostra libertà? Dove sarebbe l’amore? Non si può perdonare uno che non accetta di essere perdonato, o amare uno che non accetta l’amore. Per questo la condizione prima dell’amore e del perdono è la libertà.
Fonte: nellaparola.it
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK