VENERDÌ 14 OTTOBRE – VENTOTTESIMA DOMENICA T. O . [C]
Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
Come il lievito agisce in modo invisibile nella pasta, così l’ipocrisia, essendo vero lievito, agisce nel cuore degli uomini. Guardarsi significa stare lontano, non lasciarsi contaminare, non avere relazione alcuna, mantenersi sempre a distanza. L’ipocrisia è vestire la maschera della santità, mentre sotto di essa c’è putridume di immoralità. È vestire la maschera della vera fede, mentre sotto di essa vi è grande idolatria e negazione della verità del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. In apparenza santi o persone di fede. In realtà immorali e idolatri. Immoralità e idolatria non possono tenersi nascosti. Tutto quanto l’uomo ha nel cuore appare anche nel suo corpo. L’idolatria della mente diviene idolatria dell’intera vita e così l’immoralità. Se qualcuno vuole che un pensiero non si conosca, il pensiero mai va pensato. Un pensiero pensato è subito conosciuto. Ogni peccato verrà alla luce così come ogni opera buona.
Il discepolo di Gesù è nuova creazione in Lui, operata nel battesimo. Potrà rimanere segreta questa Parola e questa opera dello Spirito Santo? Può il cristiano tenere nascosta la sua verità e la sua identità per paura degli uomini perché uccidono il suo corpo? Se lui è vero cristiano, mostrerà visibilmente di esserlo, non appena deve operare la più piccola scelta nella sua vita. La scelta comporta un’opera visibile. Non mostrare la luce, la verità, la giustizia, il proprio essere discepolo di Gesù per paura degli uomini è grande stoltezza. Prima di tutto perché gli uomini nulla possono contro l’anima.
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In secondo luogo perché tutto verrà di essi alla luce. Si è discepoli di Gesù nell’anima, nel cuore, nello spirito? Lo si deve essere anche nel corpo. Visibilità e invisibilità sono una cosa sola, come una cosa sola sono anima e corpo. Anche una parola sussurrata all’orecchio sarà udita dal mondo intero. Perché nessuno sappia che noi siamo discepoli, neanche noi dobbiamo saperlo. Si deve temere solo il Giudice dei vivi e dei morti, il Giudice di ogni uomo, il Giudice che ha il potere di condannare alla perdizione eterna, perché lo abbiamo rinnegato con la nostra paura e il timore degli uomini.
Il nostro Dio va testimoniato, proclamato, confessato come il Signore della nostra vita. Anche Cristo Gesù va testimoniato, proclamato, confessato come nostro Salvatore e Redentore. Sarà Lui il Giudice che manderà nella Geènna. Purtroppo oggi questa verità non fa più parte della fede cattolica. Tutti oggi si appellano ad un Dio che è solo misericordia, solo accoglienza, solo perdono, solo compassione, solo Paradiso, solo bene.
Il Dio giudice non è più nostra verità. È giusto però che ognuno sappia che è sufficiente togliere una sola verità dal mistero della nostra fede, perché tutta la fede venga resa cosa falsa. Se Dio non è Giudice, perché solo misericordia, a nulla serve la fede.
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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 12, 1-7
Ora Gesù dona un motivo per cui non si devono temere gli uomini. Essi nulla possono contro la nostra vita. Possono se Lui lo permette. Lui lo permette per la crescita della nostra fede, della nostra speranza, della nostra carità. Ora, se nessun passero è dimenticato davanti a Dio, si potrà Dio dimenticare di un uomo? Di un discepolo del Figlio suo? Se Lui permette che una cosa accada al cristiano o agli uomini, lo permette perché l’uomo cresca nella sua verità oppure si converta ad essa. Il fine delle cose che accadono è sempre in vista della più alta e vera salvezza dell’uomo.
Dio nella storia tutto opera per la salvezza e la redenzione dei suoi figli. Lui ci ha creato per la beatitudine eterna e la sua Provvidenza per questo è messa sempre all’opera: per tracciare vie di eternità per ogni uomo che è sulla terra. Se Dio si preoccupa anche di un solo capello, non si preoccuperà di tutto l’uomo, di tutto il discepolo del Figlio suo? Certo che si preoccuperà! Se Dio si preoccupa dei passeri, se conta i capelli del nostro capo, si potrà disinteressare di noi? Quanto è grande il valore di ogni singolo uomo dinanzi a Lui?
Ognuno vale quanto vale il Figlio di Dio crocifisso per la nostra redenzione e salvezza. Se Dio è morto per noi in croce, allora è segno che ai suoi occhi noi valiamo. Non valiamo poco. Valiamo quanto vale Gesù crocifisso. Il Padre ci ha riscattato con il sangue del Figlio suo. Quanto è prezioso il sangue del Figlio, che è il sangue del Verbo Incarnato, tanto è il valore di un uomo.
Quindi noi siamo preziosi agli occhi del nostro Dio. Siamo preziosissimi. Ma oggi poiché abbiamo privata la fede di ogni sua verità, tutto è vissuto con un vuoto sentimento. Il sentimento è come una paglia secca sulle ali impetuose della tentazione. Siamo condotti da errore in errore, da peccato in peccato, da falsità in falsità, da inganno in inganno. O diamo alla fede tutta la purissima verità, o sempre saremo preda della tentazione. La Vergine Maria ci ottenga la grazia di riempire la fede di purissima verità.