Chi è il prossimo? Dalle prime parole di Gesù sembra che dobbiamo amare tutte le persone che incontriamo come noi stessi. È affascinante pensare di poter amare tutti quanti sempre, ma nella vita quotidiana è quasi impossibile attenersi a questi standard.
E allora come ereditiamo la vita eterna? Il buon samaritano, dice Gesù, si è fatto prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti; si è fermato, lo ha guardato, ha avuto compassione. Magari prima aveva fatto la sua strada senza dare conto a nessun altro, senza “amare come se stesso” chi incontrava; ma in quel momento si è reso prossimo, si è fatto vicino a qualcuno che stava malissimo, ha messo in secondo piano il suo viaggio per quel sentimento umano di compassione (soffrire con) che lo faceva soffrire.
È questa quindi la cosa importante: capire quei momenti in cui siamo chiamati a fermarci, interrompere il flusso turbolento della routine per aiutare, consolare, accogliere chi in quel momento mostra tutta la sua fragilità umana.
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Gloria Ruvolo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato