Il primo incontro tra Natanaèle e Gesù è presentato quasi come fosse una visione con elementi simbolici che rimandano a una realtà più sognata che vissuta.
Natanaèle, ricevuta la testimonianza di Filippo, si presenta davanti a Gesù per vivere una relazione personale con lui. Gesù lo anticipa addentrandosi nel suo cuore ed evocando un episodio vissuto (o forse sognato) dal suo interlocutore, episodio che certamente tocca una corda sensibile tanto da muoverlo a proclamare la regalità di Cristo e la sua filiazione divina.
Alla fine viene richiamato un altro sogno, quello di Giacobbe; ma la scala che unisce il cielo e la terra è ora sostituita da Cristo stesso.
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L’esperienza di Natanaéle ricorda, in fondo, quella di ogni credente che, dopo aver incontrato in profondità Cristo, viene tentato dal chiedersi: è successo veramente o me lo sono forse solo sognato? Ascoltiamo con attenzione quale mozione interiore ci genera l’una o l’altra risposta, perché è da questa che si gioca tutta la nostra fede.
Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato