don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2022

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Un povero che non ha mai avuto niente in vita riceve il paradiso, un ricco che in vita non si è mai preso cura di quel povero, ma solo di se stesso, viene spedito all’inferno. Il ricco supplica di poter ricevere un pò di consolazione, ma Abramo gli dice: ricordati che in vita tu ti sei fidato solo di te stesso e ti sei preso tutto quello che volevi non curante della vita dopo la morte, il povero invece ha vissuto di stenti e ha sperato nella consolazione dopo la vita terrena.

In questa parabola che Gesù racconta c’è un verbo importantissimo: “ricordare”.  

Il ricco ha fatto delle cose create il centro della sua vita, dimenticandosi che il Creatore chiede di avere a cuore anche le creature. Ricordare significa appunto portare al cuore. Dio ci chiede di amarci, di amare le creature viventi, non le cose create.

Anche noi rischiamo di mettere al centro della nostra vita carriera, materia, sentimenti… anzichè il bene dell’umanità. Quanti interessi politici non tengono davvero conto delle persone che invece vengono usate per raggiugnere i propri scopi. Quante parole usiamo non per edificare ma per distruggere. Quanti gesti compiamo non per amore degli altri ma per amor proprio.

Dio guarda il cuore degli uomini e conosce le nostre reali intenzioni. Dio è padre e non si stanca mai di avvertirci attraverso la sua Parola e i suoi profeti e non si stanca mai di amarci anche quando sbagliamo. Dio prova in tutti i modi per farci giungere il suo amore, ma noi siamo presi da tanto altro.

Fai verità in te e chiediti: come si chiama ciò che ti distrae dall’ascoltare davvero il Signore.

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