Laura Paladino – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2022

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Ascoltare la Parola e fare il vero Bene

Proseguiamo la lettura del capitolo 16 di Luca, del libro di Amos e della I Lettera a Timoteo. Ritorna, con accenti differenti, il tema della ricchezza: domenica scorsa Gesù ci ha ricordato che non si può servire lei e Dio; oggi, con la parabola detta “del ricco epulone” ci mostra quanto la ricchezza possa rendere ciechi alla realtà, sordi alle necessità dei fratelli e indisponibili alla Parola che salva.

Il Vangelo di Luca, il più attento alla misericordia di Dio, destinato ai lontani, ai pagani, a quanti, per diverse ragioni o condizioni, erano considerati reietti ed esclusi dalla salvezza, è quello che più degli altri insiste sulla concretezza della nostra fede: essa è certezza della Vita senza fine in Cristo, orienta alla carità perfetta e genera lo zelo autentico per la salvezza di ogni fratello.

Il Bene non è solo un pensiero, un’idea, un insieme di convinzioni corrispondenti alla Verità, che è Cristo: queste sono cose positive e necessarie, derivano direttamente dal discernimento che ci conduce a riconoscere ciò che è vero, giusto e buono. Il Bene che ne discende è poi concreto e tangibile: si tratta di agire, nel nostro contesto di vita, nella nostra quotidianità, nelle piccole o grandi attività di ogni giorno, per costruire il Regno di Dio nel mondo.

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Non è astrazione: noi siamo chiamati a fare la nostra parte, che nessuno può fare al nostro posto, per portare veramente Cristo e annunciarlo non solo con le  parole, ma con i fatti, con il nostro impegno e la nostra azione concreta per eliminare le strutture di male che vediamo operare dove noi viviamo, lavoriamo, agiamo tutti i giorni. […]

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