Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 14 Settembre 2022

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Non è più uno strumento di tortura, ormai. La croce, così diffusa nell’Impero romano come straziante condanna ad una morte dolorosa e ignominiosa, per noi, ora, è diventata strumento di salvezza, misura dell’amore di Dio. Dio non è più sconosciuto, è appeso, osteso, evidente, donato.

Gesù, morendo in croce, rivela definitivamente il vero volto di Dio. Perché altro è fare un bel discorso altro è pagare con la vita le proprie convinzioni. Non è da esaltare la croce, non è da esaltare il dolore, ma l’amore che quella croce rivela.

Ogni volta che ci fermiamo davanti al crocefisso capiamo fino a che punto siamo amati. Gesù, libero, muore totalmente donato e ci salva non per il grande dolore vissuto ma per l’amore che in esso ci svela.

Dio ci ama fino a morirne, per donare totalmente la sua vita, per partecipare alla sua vita stessa.

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