Procedo alla cieca in una strada che conosco molto bene: posso concedermi di rilassarmi, finalmente, e abbassare i riflessi, sospendere la vigilanza dei sensi per concentrarmi sui miei pensieri. Sembra non ci sia nulla fuori che possa attirare la mia attenzione mentre la mia testa rimbomba delle solite fisime e degli scrupoli che mi martellano quotidianamente. Non cerco neanche una via d’uscita, perché in fondo ho l’illusione di star bene così: incatenato a un groviglio di abitudini che non mi fanno rendere conto che il mondo attorno a me sta cambiando.
La voce del fratello è il richiamo alla realtà.
Un grido di aiuto e improvvisamente mi ricordo che non sono solo. Sono pronto a far tutto per soccorrerlo, tuttavia scopro di essere io quello maggiormente bisognoso di aiuto e comprendo che è il Signore ad aver posto accanto a me quel fratello. Entrambi stavamo perdendo la via – che adesso non mi sembra più così tanto scontata – e siamo ora invitati ad avere una visuale rinnovata sulla realtà.
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La vita in Cristo richiede un costante sguardo su se stessi con umiltà e l’amore per il prossimo è la chiave di volta per scoprire gli infiniti squarci di bellezza che il Padre ha preparato per ciascuno di noi.
Marco Ruggiero
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato