don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 4 settembre 2022

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DIO ASCOLTA LE NOSTRE PREGHIERE?

“Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”. Sbagliato!
In greco non è proprio così…

Letteralmente il testo originale andrebbe tradotto così: “Se uno non odia il padre, la madre, ecc…” Ma come!? Gesù chiede di odiare padre, madre, mogli, ecc… come condizione per seguirlo?! Se leggiamo l’insieme del Vangelo non c’è ragione di pensare che Gesù predichi l’odio nei confronti delle persone. E allora come interpretare questa espressione del Signore?
Direi almeno due cose.

Prima di tutto diamo un occhio al contesto:“Una folla numerosa andava con Gesù”. Gesù è sospettoso delle folle, non è interessato ai grandi numeri, sembra più interessato al bene delle persone che lo seguono. Appartenere a mille folle non ci fa bene, perché il rischio è quello di impantanarci in mille paludi. Non puoi essere sposato e non avere mai staccato il cordone ombelicale dalla tua famiglia di origine.

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Non puoi amare una persona e assieme tradirla. Non puoi mettere al mondo un figlio e amare più un hobby che tuo figlio. Cioè… ti fai del male e fai del male agli altri. Analogamente la fede: non può essere un hobby, un passatempo, qualcosa di carino da ascoltare ogni tanto, ti perderesti il meglio! O la questione di Gesù è la questione decisiva della vita, oppure meglio lasciar perdere.

Eh sì… ma qui si parla di fratelli, sorelle, madri… non sta un po’ esagerando Gesù dicendo che bisogna odiare la propria famiglia e la propria vita per amarlo. E’ un’obiezione sensata. Ma io credo che il Signore ci stia facendo un grande regalo.Gesù non odia nessuna persona, ma detesta e lotta in ogni modo contro il male.

Il male è ciò che rovina le persone. E Gesù odia il male.E chi è senza almeno un po’ di male e di peccato? In ogni persona c’è una parte da odiare, che è il male che abita in ciascuno di noi. Solo Dio è totalmente amabile, perché in lui non c’è nulla di male. Ma in noi, in nostro padre, in nostra madre, nei nostri figli, nei nostri fratelli il male c’è. Illuderci che non ci sia è un grave errore, e prima o poi subentra la delusione.

Odiare il male è l’unico modo per amare davvero le persone. Se non siamo realisti e se non facciamo i conti anche con il male finisce che idealizziamo le persone, le confondiamo per semi-dei, arriviamo a pretendere da loro la perfezione, e quando ci accorgiamo che perfetti non sono subentra il “eh ma tu non sei più quello di prima”. “Da te non me lo aspettavo proprio”, “Sono deluso” L’unico modo per amare le persone che ci stanno vicine è non scambiarle per Dio, l’unico perfettamente e totalmente amabile.

Accettare che su questa terra ognuno è segnato dal male, non identificare le persone con il proprio male eppure non scendere a compromessi con il male, sempre da detestare, e stare vicino alle persone che amiamo nella loro lotta con il male:questo è il linguaggio della misericordia. Riconoscere che Dio è l’unico totalmente amabile non è un amare di meno le persone, ma è amarle nella verità, senza caricarle del peso di essere Dio.

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