Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Settembre 2022

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VENERDÌ 02 SETTEMBRE
VENTIDUESIMA SETTIMANA T. O . [C]

E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi.

Otre nuovo è il Padre. Otre nuovo è Cristo Gesù. Otre nuovo è lo Spirito Santo. Nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, otre nuovo deve conservarsi sempre la sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, otre nuovo deve conservarsi e anche crescere come otre nuovo ogni suo membro: papi, vescovi, presbiteri, diaconi, battezzati, cresimati. Se non si conserva la Chiesa come otre nuovo, che cammina di novità in novità, tutti i suoi figli sono a rischio di trasformarsi in otri vecchi. Se non si conserva otre nuovo il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, è la Chiesa che corre il rischio di divenire otre vecchio.

È questa la missione di ogni discepolo di Gesù: conservare otre sempre nuovissimo Cristo Gesù. Conservando otre nuovissimo Cristo Gesù, si potrà conservare come otre nuovo ogni discepolo di Gesù. Ecco cosa rivela l’Apostolo Paolo ai Corinzi che avevano trasformato in otre vecchio Gesù Signore: “Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.

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Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini” (1Cor 15,12-19). Se noi oggi ci stiamo tutti affaticando e stiamo consumando vanamente le nostre energie spirituali e anche materiali per trasformare il nuovissimo otre che è Cristo in un otre vecchio e per di più lacerato, spaccato, forato, si compie per noi la profezia di Ageo: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina?

Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria – dice il Signore. Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate in casa io lo disperdevo.

E perché? – oracolo del Signore degli eserciti. Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la propria casa. Perciò su di voi i cieli hanno trattenuto la rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull’olio e su quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni lavoro delle mani» (Ag 1,4-11). La casa del Signore, il tempio del Dio vivente che oggi dobbiamo riedificare, ormai sotto le pesanti martellate delle più pericolose falsità ed eresie, è Cristo Gesù. Se Gesù, otre nuovo, non viene posto nella Chiesa nella sua purissima verità, anche noi metteremo tutto il frutto del nostro sudore in un sacchetto forato. Lavoreremo per il nulla. Ci affaticheremo sempre invano. Sciuperemo ogni nostra energia.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,33-39

Otre nuovo è il Vangelo di Cristo Gesù. In questo otre nuovo dobbiamo sempre conservare il vino nuovo che è la nuova creatura nata da acqua e da Spirito Santo. Se noi togliamo il Vangelo da questo otre nuovo, noi lavoriamo per la perdizione eterna. Se noi non mettiamo ogni uomo in questo otre nuovo del Vangelo, dal quale si entra nell’otre nuovo che è la Chiesa, dalla quale si entra nell’otre nuovo dello Spirito Santo, di Cristo Gesù e del Padre, sempre lavoriamo per l’inutilità e sempre porremo il sudore delle nostre fatiche in un sacchetto forato.

Sarebbe sufficiente osservare quanto salario sudato dal nostro lavoro la sera è rimasto nel nostro sacchetto forato e subito ci convinceremmo che stiamo lavorando per il nulla. Ma per avere questa saggezza dovremmo dimorare nell’otre sempre nuovo del Vangelo. Poiché ci siamo quasi tutti trasferiti nell’otre vecchio della mentalità di questo mondo, allora per noi è divenuto impossibile vedere il sacchetto che è vuoto. La Madre di Gesù ci aiuti a vedere il nostro otre vuoto. Ci ottenga la grazia di farci otri nuovi.

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