Al pranzo a cui i farisei invitano Gesù sempre per metterlo alla prova e non per simpatia o amicizia, tutti lo osservano. Ma anche Gesù osserva tutti e offre il suo insegnamento sia agli invitati come lui che al padrone di casa, quindi al fariseo.
Ai primi dice di non sgomitare per prendere il posto più vicino al padrone di casa, di non essere un arrampicatore sociale direbbe a noi oggi, di non mettersi in mostra e autocelebrarsi anche sui social, insomma invita a saper stare al proprio posto a fare guerra all’orgoglio e alla vanagloria che ci dà un’immagine falsata di noi stessi. Perché la situazione nella vira eterna è capovolta: chi avrà cercato di essere sempre il primo, di ottenere il plauso, o il successo … Non sarà considerato da nessuno. Degli ultimi infatti chi si ricorda?
E poi la seconda lezione per il padrone di casa che ha fatto l’invito. Non cercare chi ti può ricompensare per ciò che fai o dai. Cerca di amare senza aspettarti nulla. Non è semplice e facile ciò che Gesù duce sia ai primi che ai secondi. Noi bramiamo essere i migliori, i primi, educhiamo i nostri figli ad essere vincenti sempre… E non sappiamo amare gratuitamente. Sono le malattie più gravi della nostra umanità. La medicina è questa lezione di umiltà che Gesù offre a tutti anche a noi.
Umiltà e gratuita’ ci otterranno il plauso di Dio e la ricompensa dell’amore eterno da cui saremo avvolti. Che desiderare di più?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade