“Gesu’, intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità “.
Per comprendere bene questo versetto e, poi, la successiva domanda di Natanaele (“ Come mi conosci “?), bisogna fare un…brevissimo passo indietro.
Natanaele, infatti, appena un attimo prima, aveva risposto a Filippo, che, entusiasta, gli diceva di aver incontrato Gesu’: “ Da Nàzaret può venire qualcosa di buono? “.
Ecco perché il Signore diceva che in Natanaele non c’era falsità in quanto il suo pensiero era pienamente conforme all’insegnamento degli scribi, che dicevano che il Messia doveva venire da Betlemme di Giudea e non da Nazaret di Galilea.
Gesu’, quindi, non poteva essere il Messia.
Lui lo “ sapeva “ e cercava di spiegare cio’ anche a Filippo, che si era lasciato prendere da “ facili entusiasmi “.
Natanaele, che era scettico, si sbalordisce dinanzi all’ affermazione di Gesu’.
Mai si sarebbe aspettato che quel “ personaggio “ gli avrebbe fatto un cosi’ bel complimento.
E allora…vuole approfondire.
“ Come mi conosci? “
Come fai a sapere chi sono?
E Gesu’ replica: “ Prima che Filippo ti chiamasse, IO TI HO VISTO…”
Ecco come ti conosce, Natanaele.
Ecco, fratello e sorella, come conosce, personalmente, ciascuno di noi: perché CI HA VISTI.
Cristo ci vede con il suo sguardo di amore, di tenerezza, e si fa incontrare da ciascuno di noi.
Da tutti, da chi viene già da una storia di “ vicinanza “ con Lui ma anche da chi è scettico, da chi gli dice: “ chi sei, come fai a conoscermi? “.
Magari, dico io, ci fossero tanti che, anche a muso duro, si rivolgessero a Lui facendogli questa domanda.
Sarebbe già sintomo di una ricerca, di un desiderio di incontro.
L’indifferenza, invece, uccide.
E’ il disinteresse assoluto che impedisce di prendere atto che “ Cristo ti vede “ e che aspetta solo te per iniziare una relazione.
E allora, anche se hai dubbi, anche se non comprendi, anche se avresti voglia di gridargli in faccia la tua rabbia, parlagli, fagli quella domanda: “ Come mi conosci? “.
Se avrai la pazienza e l’umiltà di ascoltare la sua risposta vedrai che, come Natanaele, anche tu ti troverai ad affermare: “ Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, il Re di Israele “.
Sarà il punto di svolta, sarai pronto per il cammino, quel cammino che ti porterà a vedere “ cose più grandi di queste “, cioe’ le tracce di eterno che già oggi sono presenti nella tua vita.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.