LUNEDÌ 22 AGOSTO – VENTUNESIMA SETTIMANA T. O . [C]
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Ogni discepolo di Gesù, chiunque esso sia – papa, vescovo, presbitero, diacono, cresimato, battezzato, profeta, maestro, dottore, teologo, professore, evangelista, catechista – che introduce anche una sola falsità nel purissimo Vangelo e nella santissima Rivelazione data a noi dallo Spirito Santo per mezzo dei suoi agiografi, sappia che chiude il regno di Dio e spalanca le porte della perdizione eterna. Si compie per lui ciò che dice Gesù degli scribi del suo tempo: “Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito» (Lc 11,52).
Basta anche una sola parola di falsità e di menzogna introdotta nella divina Rivelazione, nel glorioso Vangelo di Gesù Signore, e tutta la Rivelazione e tutto il Vangelo viene trasformato in falsità e in menzogna. Si compie per noi la parola dello Spirito Santo proferita per mezzo del Qoelet: “Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere: un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore (Qo 10,1).
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Oggi se una persona consacra tutta la sua vita alla difesa della verità del Vangelo, se si attiene alla veneranda, bimillenaria Tradizione della Chiesa, legge e interpreta nello Spirito Santo le sentenze dottrinali dei Maestri che lo hanno preceduto sulla via della ricerca della verità piena di Cristo Gesù, del Padre celeste, dello Spirito Santo, della Chiesa, della vita eterna, è considerato un misero mentecatto, un idiota, un matto, un accanito tradizionalista, uno sfrontato fondamentalista, addirittura un nemico dell’umanità, perché incapace di adattarsi al pensiero del momento e alla mentalità del secolo presente. Questo non deve fare meraviglia. Anche Gesù, Lui la grazia e la verità, la luce e la vita eterna, la purissima rivelazione del Padre, era detto pazzo, fuori di sé, indemoniato, bestemmiatore. Da chi era detto così? Da tutti coloro che avevano chiuso il regno di Dio e gettata via la chiave perché nessuno potesse entrare in esso.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 23,13-22
Se uno inventa mille falsità al giorno per distruggere Cristo nella sua purissima verità e con Cristo il Padre e lo Spirito Santo, la Chiesa e il suo ministero di mediazione universale per portare la salvezza ad ogni uomo, questa persona è considerata illuminata, saggia, esperta nelle cose dell’uomo, capace di penetrare nei cuori e nelle menti. Così oggi e sempre si compie quanto l’Apostolo Paolo denuncia ai Galati: “Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo.
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Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! (Gal 1,6-10).
La stessa verità l’Apostolo Paolo l’annuncia anche ai Corinzi: “Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. (2Cor 11,1-5).
Chi vuole conservare la religione nella sua purissima via per entrare nel regno dei cieli, deve conservare purissima la verità e la verità non viene dalla terra, non scaturisce né dal nostro cuore e né dalla nostra mente. La verità discende dal cielo e per l’umanità intera una sola è la verità: Cristo Gesù. Cristo Gesù e verità sono una cosa sola. Cristo è la sola chiave perché si entri nel regno eterno del Padre. Se priviamo la Chiesa di Cristo, la priviamo della chiave che apre le porte della salvezza.
Ma se di Cristo priviamo la Chiesa, di Cristo priviamo l’intera umanità. Chiudiamo per ogni uomo la porta che conduce al regno eterno del Padre nel quale è la salvezza eterna per ogni uomo. Madre di Dio, vieni in nostro soccorso. Porta Cristo Gesù nella Chiesa. Siamo senza la chiave.